Firenze, 1° luglio 2021 - «I casi di contagio in Toscana sono talmente limitati che in questo momento non parlerei di allarme, ma di presa d’atto del processo di trasformazione della casistica di Covid-19 in Italia verso una forte percentuale di Delta». Lo ha detto ieri il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a proposito della diffusione della variante indiana del virus, che sta creando allarme un po’ in tutto il mondo. «Oggi il Covid nella nostra regione è sostanzialmente in letargo – ha proseguito - dobbiamo approfittarne per sviluppare tutto il ciclo delle vaccinazioni».
Ieri, 30 giugno, in Toscana, sono stati registrati 37 casi di Covid 19 in più rispetto al giorno precedente, con un aumento dello 0,02%. I positivi sono al momento complessivamente 1.810, -8,2% rispetto a martedì, con 114 ricoverati (12 in meno), di cui 24 in terapia intensiva (4 in meno). Infine, sempre ieri, si sono registrati purtroppo 4 decessi. Entrando più nel dettaglio, sono stati 20 i nuovi casi positivi nei territori della Asl Toscana Centro, ovvero fra Firenze, Prato e Pistoia, con due decessi (uno in provincia di Prato e l’altro nel pistoiese; nessuno a Firenze). In particolare, per la zona fiorentina, si sono registrati 6 nuovi positivi nella città di Firenze, 3 a Bagno a Ripoli, 2 a testa a Firenzuola, Pontassieve e Scandicci e uno a Montespertoli.
«In questi giorni – ha detto sempre Giani - abbiamo una media quotidiana di circa 50 casi, rispetto alle centinaia di cui ci eravamo abituati a parlare, come a marzo quando siamo arrivati anche a 10mila nuovi positivi in una settimana». Per questo, secondo il Governatore, è il momento giusto per concentrare gli sforzi sulla vaccinazione. «Su questo punto sono molto contento – ha proseguito - perché ormai da oltre una settimana abbiamo più di 30mila vaccinati al giorno, che ci consentono di chiudere giugno con un numero superiore ai 900mila. Ormai abbiamo abbondantemente superato il milione sulle seconde dosi: siamo a circa 2 milioni sulle prime vaccinazioni e abbiamo superato i 3 milioni complessivi. Di questo passo, al 30 settembre, potremo parlare di un’immunità di gregge, con un 80% della popolazione che avrà già un ciclo di immunizzazione derivante da vaccinazione».
Al momento, come ha scritto sempre il governatore su Facebook, due toscani su tre sono già stati vaccinati. «Grazie alla sinergia tra farmacie e mondo del volontariato – ha commentato - abbiamo aperto un nuovo centro vaccinale a I Gigli, uniti per il bene delle nostre comunità». Non tutti i nodi sono però sciolti. Oggi, per esempio, è prevista una riunione fra il presidente Giani e i vertici sanitari sul tema dei vaccini in arrivo con il contagocce sino alla fine di luglio. Dai conteggi mancherebbero all’appello circa 200mila dosi Pfizer: solo per il territorio l’Ausl Toscana Centro, dove si concentra quasi la metà della popolazione toscana, nel mese di luglio servono 317mila dosi Pfizer per effettuare i richiami e le prime iniezioni già prenotate, le consegne garantite invece riguardano al momento 211mila dosi. La differenza sarà parzialmente coperta dalle riserve conservate nei freezer ma si spera comunque che il governo possa colmare del tutto il gap.