MANUELA PLASTINA
Cronaca

"Crack a 12 anni: droga in aumento. Ma le famiglie sono disinteressate"

Emergenza educativa: aumento preoccupante di dipendenze da droghe e disturbi psichiatrici tra i giovani. Intervento urgente a livello comunitario richiesto da esperti e operatori del settore.

"Crack a 12 anni: droga in aumento. Ma le famiglie sono disinteressate"

Emergenza educativa: aumento preoccupante di dipendenze da droghe e disturbi psichiatrici tra i giovani. Intervento urgente a livello comunitario richiesto da esperti e operatori del settore.

"Siamo in un’emergenza educativa seria, non percepita nella sua gravità dalle istituzioni. Abbiamo ragazzi giovanissimi con dipendenze da droghe e importanti disturbi psichiatrici. Bisogna intervenire a livello di comunità".

A Villa Lorenzi conoscono bene il problema delle dipendenze in età sia giovanile che adulta. La struttura presieduta da Zaira Conti con direttore Stefano Superbi si occupa da sempre di disagio e accoglie ragazzi più o meno grandi e le loro famiglie. I casi sono in aumento, dice Superbi: "Il Covid ha segnato questi giovani, soprattutto chi era in età di scuola media: la mancanza di socialità ha tolto loro un’esperienza di crescita importante. Li ha minati dentro e anche nelle strutture sanitarie fiorentine ci sono casi molto gravi e numerosi di autolesionismo, pensieri suicidi, attacchi di panico. La ricerca di droga o alcol diventa mezzo per una capacità di aggregazione più favile". La cocaina è sempre più usata, anche perché alla mercé dei più giovani. "La percezione che sia accettata socialmente, che migliori le prestazioni nello studio e nel lavoro e anche la facilità di reperirla a prezzi bassi, anche 10 euro per microdosi – sottolinea il direttore di Villa Lorenzi -, la fanno arrivare sempre più nelle mani dei giovanissimi. Stiamo seguendo una bambina di soli 12 anni".

La cocaina non dà dipendenza fisica, "ma la psicologica che crea è ancor più devastante e pericolosa". Sta tornando prepotentemente anche tra i giovanissimi il consumo di crack, ossia la cocaina non sniffata, ma fumata. "Gli effetti sono devastanti: toglie i freni inibitori, allontana ogni morale. Non si ha paura di niente: porta a fare cose efferate contro gli altri e contro se stessi senza sensi di colpa". Molti ragazzi ne hanno paura conoscendone la pericolosità, ma "altri la vogliono provare e ne rimangono dipendenti, come vogliono "assaggiare" qualsiasi droga venga loro proposta". Non ci sono differenze di genere, sociali, economiche: i ragazzi che arrivano a Villa Lorenzi inviati dai Sert rappresentano tutta la società, accomunati da un forte disagio che spesso si trasforma in uso di droghe. "E per procurarsele – dice Superbi - rubano, commettono reati, minacciano i genitori. Succede, soprattutto alle ragazze, che mettano in vendita i loro corpi per poche decine di euro". La presidente e fondatrice Zaira Conti in 50 anni di lavoro ha visto cambiare i ragazzi che arrivano a Villa Lorenzi. Ma anche le loro famiglie.

"Nei genitori di oggi noto l’indifferenza nei confronti dei figli. Non hanno attenzione per i loro bisogni. Hanno le proprie vite da portare avanti, a discapito di figli che rientrano alle 2-3 di notte perché tanto lo fanno tutti". Senza rendersi conto che ogni persona, ogni ragazzo è diverso dagli altri. Nasce così il senso di non accettazione da parte di questi giovani che qui da noi dicono di sentirsi a casa: si sentono accolti, accettati". All’inizio dell’esperienza di Villa Lorenzi, "i genitori si affidavano a noi, chiedevano aiuto. Ora non più: non ascoltano, non dialogano. Ci vuole un cambio di mentalità da parte della società per salvare i nostri giovani e il nostro futuro, con un lavoro di rete con istituzioni, scuola, forze dell’ordine, servizi sociosanitari. Ma anche le famiglie".