ERIKA PONTINI
Cronaca

Crimine, fronte caldo. "Cascine e spaccate: attenzione massima, ma il Cpr è necessario"

Ferrandino: "Già 12 sgomberi, mappati gli edifici occupati e occupabili". Immigrazione: "Siamo a 121 Cas in 31 comuni, no alle tendopoli". E sul rischio terrorismo: "Obiettivi sotto controllo, pronti ad alzare l’allerta"

Firenze, 18 ottobre 2023 – Prefetta Ferrandino, i negozianti lamentano spaccate continue, i cittadini scippi, aggressioni e spaccio. Che succede a Firenze?

"Firenze è una città di 300mila abitanti ma frequentata da milioni di turisti e studenti, anche stranieri. Sicuramente è afflitta da fenomeni di microcriminalità che sono in aumento. Scippi, rapine e spaccate (dal primo gennaio ad oggi sono 12 quelle registrate dalle forze di polizia), comportamenti deviati dei minori. Tutto questo incide sulla percezione di sicurezza e su un sentimento umano che è la paura, e non va stigmatizzato".

Che fa la prefettura?

"Il nostro impegno è massimo, anche d’intesa con il comune di Firenze. Lo dico con sincerità: c’è un colloquio proficuo. La sicurezza si fa insieme".

Ai Comitati cosa si è deciso?

"Innanzituttto l’intensificazione del ’piano-Cascine’, un’operazione ad alto impatto in particolare alle fermate della tramvia, alla stazione Santa Maria Novella e Rifredi, i luoghi più caldi".

E nelle altre aree?

"Abbiamo avviato un confronto con i presidenti dei quartieri analizzando la tipologia degli abitanti (giovani, anziani, stranieri), le attività dove si sono verificati episodi per definire le necessità, caso per caso".

C’è il problema dei reati commessi dalle bande giovanili...

"E’ una criticità legata anche all’abuso di sostanze alcoliche, somministrate anche ai minorenni che poi determinano comportamenti devianti. Abbiamo istituito un gruppo di lavoro che esamina il comportamento degli esercizi commerciali e dei minimarket: fino ad ora a quattro bar che vendevano alcol ai giovani, oppure sono stati teatro di risse, è stata revocata la licenza, su proposta della prefettura".

Eppoi?

"E’ in corso un tavolo con i sindaci di Firenze, Scandicci, Castel Fiorentino con l’autorità giudiziaria minorile, l’Asl, l’Università e la direzione scolastica provinciale per affrontare il fenomeno sotto due profili: la dispersione scolastica che si riflette sui comportamenti devianti, e la definizione di un progetto di ampliamento della messa alla prova. Abbiamo già ottenuto l’ok da parte di Santa Croce. Con l’aiuto della Soprintendenza e della città metropolitana realizzeremo attività legate a ragazzi che si trovano all’interno di istituti minorili".

Una sorta di rinascita partendo dalla cultura?

"Perché si riapproprino del territorio".

Diceva, la sicurezza si fa con tutti...

"Abbiamo implementato il progetto sottoscritto dal ministero ’Mille occhi sulla città’ con guardie particolari giurate formate dalle forze di polizia che, d’intesa con le amministrazioni, stanno svolgendo il compito di sentinelle. E in più abbiamo rispolverato il protocollo sul ’Controllo di vicinato’".

Occupazioni: ennesimo sgombero. Alla manifestazione di sabato è stato detto: Firenze diventerà la città delle occupazioni. Che risponde?

"Noi disoccuperemo (allarga le braccia, ndr). Siamo già a 12: è un fenomeno che chiaramente non si può tollerare. Il diritto di manifestare sì, quello di occupare abusivamente non appartiene al dna di questa città".

Astor mai più?

"Eviteremo situazioni che si incancreniscono e mettono a rischio i bambini, ce la metteremo tutta, d’intesa con gli altri attori dello Stato e nelle prerogative che l’ordinamento giuridico conferisce ad ognuno".

Ci sono ancora edifici occupati?

"Sì, abbiamo un gruppo di lavoro in questura per la mappatura di tutti gli immobili occupati o occupabili. Ci sono edifici fatiscenti per cui stiamo valutando la possibilità di intervenire per scongiurare rischi".

Immigrazione. Gli sbarchi sono continui, gli arrivi a Firenze anche. Qual’è la situazione?

"L’immigrazione è un fenomeno complesso: parliamo di persone, non di numeri ma partiamo da un presupposto: noi viviamo già in una società multietnica. Attualmente abbiamo 1853 stranieri richiedenti asilo in oltre 121 cas, in 31 su 41 comuni (prima erano 21). In Toscana sono oltre 7mila. L’incidenza è dello 0,22 per cento".

C’è un problema di strutture?

"Siamo al completo, a volte gli immigrati stanno nei Cas anche in sovrannumero, ma non ci sono criticità che nascono dalle strutture. C’è un confronto continuo con gli amministratori, ai quali va tutto il rispetto da parte della prefettura. Con i 41 sindaci abbiamo definito la necessità di creare una cabina di regia".

Criticità?

"Abbiamo sicuramente difficoltà, innanzitutto di natura logistica, anche legate al boom del turismo che non permette di mettere a disposizione strutture ricettive".

Tende, palestre e caserme?

"Abbiamo avuto la necessità di allestire due tende, una sola volta per 6 persone a Pelago e ci sono rimaste per un brevissimo periodo ma non c’è, da parte nostra, l’aspirazione di creare tendopoli. Le palestre no, mai aperta una: abbiamo sicuramente considerato la possibilità ma non ce n’è stato bisogno. Caserme mai neppure pensato".

I minori stranieri, in passato hanno dato problemi...

"A Firenze ci sono oltre 500 minori non accompagnati. La gestione richiede un forte impegno in prima persona. I Cas per minori stranieri non accompagnati sono già operativi a Firenze, Grosseto, Livorno e Massa. Auspichiamo che vengano istituti anche in altre province per allentare la tensione sul capoluogo. Il decreto Caivano ci dà la possibilità di inserirli, ma separati, nei Cas per adulti. Qui non è accaduto".

Il ministro Piantedosi ha ribadito la necessità di un Cpr. Servirebbe?

"I Cpr servono per non depauperare le nostre forze di polizia che li devono accompagnare in altre regioni, ma nulla hanno a che vedere con la prima accoglienza, nè con i minori".

Ma se un clandestino arriva a Firenze finirà in un Cpr?

"Se arriva e chiede la protezione no, se viene trovato in strada che ha commesso reati ed è destinatario di provvedimenti di espulsione sì".

Allerta terrorismo in tutta Italia, in seguito al conflitto in medioriente.

"Ci sono obiettivi sensibili, non solo ebraico-israeliani sotto controllo in città, e grazie ad un’attività infoinvestigativa monitoriamo quasi quotidianamente eventuali necessità di alzare, ancora di più, l’attenzione".

Infiltrazioni della criminalità organizzata sono emerse nel corso di indagini penali. E’ preoccupata?

"La Toscana ha gli anticorpi per resistere alle pressioni. È una regione sana ma la guardia resta alta, anche con riguardo ai fondi del Pnrr. Questo non significa che non c’è niente".

Una battaglia che si combatte anche con le interdittive antimafia. Che numeri’

"Da quando sono arrivata (gennaio, ndr) undici in totale ma insieme a Prato stiamo monitorando da vicino il settore della logistica, un settore importante che va a colpire non solo lo sfruttamento dei lavoratori e il lavoro senza contratto ma ci permette di fare analisi sull’impiego di stranieri che non sono entrati con il decreto flussi".