Primo tavolo di confronto e qualche spiraglio per il futuro di Bally Studio. Per lo stabilimento, nei giorni scorsi, era arrivata la notizia della chiusura, col licenziamento in tronco dei 55 dipendenti. Ma ieri, la Regione ha ospitato un incontro fra i rappresentanti di Filcams Cgil e UilTucs, il consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani (nella foto), il consigliere regionale Fausto Merlotti e il sindaco di Lastra a Signa Emanuele Caporaso. "Siamo soddisfatti per l’esito del confronto – ha spiegato Giuseppe Franzone, responsabile Scandicci, Signa e Lastra di Uiltucs – che ha dimostrato la validità della scelta di restare al tavolo. È stata utile l’azione della Regione, che ha proposto un percorso. L’azienda ha preso tempo per valutarlo". Un passo avanti rispetto all’ipotesi di licenziare in tronco. "L’incontro è un segnale importante anche rispetto al tavolo della moda attivato in Regione – ha proseguito Yuri Vigiani di Filcams Cgil –. Da parte nostra abbiamo chiesto all’azienda di non aprire procedure prima del confronto della prossima settimana, quando affronteremo il tema degli ammortizzatori sociali". Le prime avvisaglie di crisi del brand elvetico risalgono ai mesi scorsi e hanno portato, ad agosto, all’acquisizione da parte di Regent LP, un fondo d’investimento californiano. L’incontro è servito anche a chiarire il contesto: al momento infatti i licenziamenti riguarderebbero solo Lastra e non gli stabilimenti a Milano e in Svizzera.
Lisa Ciardi