
Il crocifisso di Cimabue
Firenze, 2 dicembre 2021 - Torna visibile per tutti, in Santa Croce a Firenze, dopo quasi due anni il Cristo di Cimabue, simbolo di riscatto dopo l'alluvione del 1966 a Firenze e ora pure del desiderio di rinascita. Da marzo 2020, per le stringenti norme di sicurezza anti Covid, l'Opera di Santa Croce aveva escluso visite nella sagrestia, dove il Crocifisso è conservato in sicurezza ma da sabato 4 dicembre l'area riapre. Proposti anche due speciali percorsi di visita.
«È sempre emozionante trovarsi davanti a quel Cristo che Paolo VI definì 'la vittima più illustre dell'alluvione di Firenze', restituito a Santa Croce e a tutti noi da uno straordinario e innovativo intervento di restauro condotto dall'Opificio delle Pietre Dure. La valenza simbolica di quest'opera - sottolinea Cristina Acidini, presidente dell'Opera di Santa Croce- è forte e il suo messaggio di speranza è ricco di significati anche per il tempo presente».
Con la sagrestia - dove per un breve periodo sono state consentite solo visite speciali, al massimo di 15 persone - si riapre un percorso architettonico che porta la firma di Michelozzo: il Corridoio del Noviziato, la Sala del Pozzo e la Cappella Medici con le grandi pale cinquecentesche del Bronzino, dell'Allori e del Salviati. Ma, spiega l'Opera di S.Croce, sempre da sabato si potrà scegliere tra due percorsi speciali, con viste a tema: I capolavori di Santa Croce e Giotto pittore a Santa Croce e imprenditore a Firenze. I tour, della durata di 60 minuti, si svolgeranno di sabato (ore 11) e di venerdì (ore 15), con eccezione dei giorni 24, 25 e 31 dicembre.