Eva
Desiderio
Non per vintage, ma per bisogno. Non per moda, ma per fare del bene a chi è in povertà. E sono sempre di più gli italiani che sono in stato di indigenza e che anche a Firenze si ritrovano a vivere per strada o a far ricorso a ricoveri di fortuna. A chiedere aiuto, perché hanno perso il lavoro e non hanno nessuno. Le istituzioni tutte lavorano al massimo, il Comune ne è un esempio, ma le necessità sono in continuo aumento. Così tornati dalle vacanze cominciamo a guardarci intorno in casa e soprattutto negli armadi per cercare abiti e indumenti in buono stato che possono essere donati per vivere una seconda vita, magari alla Croce Rossa Italiana che quotidianamente si fa carico di tante infelicità e privazioni. "Ormai gli italiani che vivono in difficoltà e in povertà ogni giorno sono l’80% dei nostri assistiti _ racconta Anna Marsili Libelli, delegata della Croce Rossa del Comitato di Firenze che si occupa dell’inclusione sociale _ la situazione si è ribaltata. E poi non sono abituati a chiedere, non conoscono le reti di soccorso come i senza tetto stranieri. Vengono da noi e noi li aiutiamo per i pasti, per un posto letto, un bagno, un insieme di cose per vestirsi. E poi la nostra Unità di strada esce tre volte la settimana, dalle 20 all’una di notte, e mappa i luoghi della Firenze del bisogno". Non basta. La Croce Rossa Italiana a Firenze ha anche aperto da alcuni anni un Charity Shop ogni mattina dalle 10 alle 12,30 nel quale le volontarie ritirano abiti in buono stato e soprattutto puliti, (meglio se sanificati) che poi andranno in distribuzione a chi ne ha bisogno e mostrano anche i doni ricevuti da tanti fiorentini, spesso pezzi davvero speciali. Così molte signore hanno preso a buttare l’occhio ogni tanto a questo Charity Shop di CRI, con ingresso in Borgo San Frediano 12, a caccia di vintage speciali, portandosi a casa con una donazione in euro magari un cappotto di Valentino o una camicetta di Emilio Pucci. Lo spreco insomma non è più di moda ma il fare del bene non tramonta mai.