Firenze, 17 febbraio 2024 – Un gigante di cemento e ferro, lungo 15 metri e pesante più di 5 tonnellate. Una trave spezzata a metà che ha portato la morte in un cantiere, quello di via Mariti a Firenze, dove un giorno dovrebbe sorgere un grande supermercato. E dove all’improvviso si sono spezzati i sogni e le speranze di chi era lì per guadagnarsi il pane.
Sono spettacolari e al tempo stesso drammatiche le immagini diffuse dai vigili del fuoco delle operazioni di rimozione e ‘incatenamento’ della trave in calcestruzzo crollata ieri a Novoli, responsabile di una delle peggiori stragi sul lavoro degli ultimi anni in Italia. Il collasso della struttura ha generato il crollo di tre solai ed ha provocato la morte di cinque persone. Quattro sono già state recuperate, mentre una quinta si trova ancora sotto le macerie. Praticamente nulle le speranze di ritrovarla ancora in vita.
I vigili del fuoco lavorano incessantemente da più di 24 ore per cercare di rimuovere le macerie. Un contesto particolarmente difficile e pericoloso, visto che una mossa sbagliata potrebbe generare altri crolli in quello che appare come un groviglio di ferro e cemento. Eppure, con gru e imbracature, i pompieri lavorano per mettere in sicurezza l’area. Il cantiere è stato posto sotto sequestro: ora toccherà alla magistratura far luce su quanto accaduto, capire le cause ed accertare eventuali responsabilità.
Il minimo che si possa fare per rendere un briciolo di giustizia a chi ha perso la vita semplicemente perché stava cercando di sbarcare il lunario.