Crollo nel cantiere a Firenze, il ministro Calderone: “Chiederò più ispettori”

Il sopralluogo nel cantiere di via Mariti a Firenze dove sono stati trovati i corpi di quattro operai e uno ancora è disperso

Firenze, 18 febbraio 2024 – Quattro operai morti sotto il crollo nel cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti e le ricerche dei vigili del fuoco vanno avanti senza sosta per trovare un quinto lavoratore disperso, intrappolato sotto le macerie. Una strage senza precedenti per Firenze. Oggi, a due giorni dalla tragedia, il ministro del lavoro Marina Elvira Calderone era nel cantiere: “Se c'è da incrementare il numero degli ispettori e quindi scorrere la graduatoria, è una delle cose che chiederò al Consiglio dei ministri, ha annunciato.

“In questo momento bisogna guardare a ciò che è successo con grande rispetto e noi faremo tutti i controlli necessari. Se ci sarà da intervenire anche per rendere ancora più incisive le norme si farà. Il governo non si sottrae a questo tema. La sicurezza sul lavoro dovrà essere una materia obbligatoria nelle scuole”, ha detto Calderone durante il sopralluogo nel cantiere di via Mariti. 

“La mia presenza qui è per dire che il governo c'è ed è sensibile a questo tema – ha aggiunto Calderone –  Quello della sicurezza sul lavoro non è una materia di contrapposizione politica, ma invece bisogna ricercare un dialogo che consenta a tutti di dare il meglio su questo”.

A chi chiedeva un commento sull'indiscrezione secondo cui due delle vittime fossero prive di permesso di soggiorno, il ministro ha risposto: "Non posso commentare questo dato perché ci sono delle indagini in corso. Voi commentate quelle che sono delle indiscrezioni, però in questo caso io penso che si debba aspettare l'autorità giudiziaria che sta facendo le sue valutazioni e le sue analisi". E ha sottolineato: "Certamente se ci sono delle norme che sono state violate, quello sappiate che sarà assolutamente sanzionato e sarà ovviamente evidenziato e anche punito. Se ci sarà da inasprire le sanzioni questo certamente si farà".

“Prevedere forme di responsabilità più stringenti”

“Ho visto grande attenzione da parte della ministra Calderone su tutti i temi che sono sollevati da questa gravissima tragedia del lavoro. Ora è importante lavorare in squadra, a ogni livello, e già oggi in Prefettura ci confronteremo per mettere a punto strategie comuni.” Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che nella tarda mattinata ha incontrato sul cantiere di via Mariti la responsabile del dicastero del lavoro.

“Per quello che possiamo fare a livello regionale – ha detto poi Giani – proporremo di estendere i protocolli che hanno avuto successo e che abbiamo rinnovato in giunta proprio poche settimane fa. E’ uno strumento che ha ben funzionato dopo la tragedia di Teresa Moda, l’azienda di Prato dove persero la vita otto lavoratori cinesi, grazie a un efficace lavoro di coordinamento sulla attività di prevenzione e controllo che ha visto protagonisti con la Procura della Repubblica gli operatori delle Asl e gli ispettori regionali. E’ un’impostazione – ha sottolineato –  che abbiamo riproposto anche in altri settori come quelli del lavoro nelle cave e delle produzioni agricole, per il contrasto alle sofisticazioni”.

Il presidente Giani è infine tornato sulla necessità di “estendere ai cantieri privati le attività di controllo che riguardano quelli pubblici” e di arrivare a prevedere “forme di responsabilità più stringenti, come si è fatto per l’omicidio stradale”.

“Serve limite chiaro e netto sugli appalti a casacata”

"La visita del ministro Calderone è un gesto che ho apprezzato. Questi fatti generano sconcerto e anche rabbia. Come i cittadini chiedono risposte a me sindaco ai problemi della città, è giusto chiedere al governo risposte sui problemi che riguardano il lavoro nel Paese”, ha detto il sindaco Dario Nardella dopo aver accompagnato il ministro del Lavoro nel cantiere dove è avvenuto il crollo.

"Credo anche che la normativa europea in tema di appalti sia molto deficitaria, va cambiata la normativa comunitaria e anche le norme di attuazione. Va messo un limite chiaro e netto sugli appalti a cascata e sulla frammentazione delle ditte impegnate nei cantieri, criteri chiari sull'applicazione dei contratti”, quanto all'Italia “occorrono iniziative concrete per dare una svolta al problema della sicurezza sul lavoro, che vede l'Italia agli ultimi posti in Europa. Ciò significa mettere mano sulle regole che riguardano i cantieri privati, su quelle sul Codice degli Appalti, e sulla normativa sul lavoro”, ha continuato Nardella. “Si parla di riforma della disciplina sul lavoro - ha anche detto - credo che ci siano le condizioni perché ci sia un impegno di tutto il Paese e di tutto il Parlamento, per farla in modo condiviso, se possibile in modo unitario. Ma senza sconti e senza ambiguità. Non si può parlare assolutamente parlare di condoni, né di flessibilità”.