Firenze, 21 febbraio 2024 – Gli aggiornamenti sulla vicenda di via Mariti. Il bilancio del crollo nel cantiere della nuova Esselunga è pesantissimo: cinque morti e tre feriti.
Le vittime dell'incidente del cantiere di via Mariti a Firenze «non sono invisibili, vivevano tra di noi: lavoravano nei cantieri, andavano nei supermercati, avevano la loro casa». Lo ha detto Izzedin Elzir, imam di Firenze, a margine della manifestazione di Cgil e Uil in via Mariti. «A volte - ha osservato - noi non vogliamo vedere l'altro. Abbiamo bisogno di tornare a scoprire la nostra umanità, scoprire che dietro le costruzioni e le fabbriche ci sono donne e uomini uguali a noi, e allora dobbiamo togliere tanti dei pregiudizi che abbiamo l'uno verso l'altro». L'imam ha spiegato che, per la sepoltura delle vittime provenienti dal Nordafrica, «stiamo lavorando per preparare tutto quanto, e fare tutto questo nella maniera più veloce possibile, perché la dignità dell'essere umano richiede una sepoltura subito. Sappiamo che è stato nominato il medico che deve fare il suo lavoro: a questo punto qui speriamo che le salme siano liberate, faremo un rito religioso e le porteremo a casa».
I primi atti sono via via consegnati dalla polizia giudiziaria ai pm di Firenze che indagano sul cantiere del crollo del 16 febbraio ma secondo quanto emerge sarebbe ancora prematuro per individuare eventuali indagati. La squadra mobile avrebbe consegnato gli atti relativi all'identificazione delle vittime, compreso l'ultimo disperso mentre la polizia postale prosegue il lavoro di raccolta delle immagini video che andranno nel fascicolo probatorio. Continua da parte della polizia l'acquisizione di documenti presso alcune ditte, come i contratti e anche carte di carattere tecnico, relativi alle modalità e ai criteri delle lavorazioni effettuate. Documenti utili a valutazioni di tipo ingegneristico, chimico e scientifico. Infatti secondo gli sviluppi e le prassi che hanno vicende come questa, la procura e le parti, non a breve ma in tempi successivi, si troveranno a confrontarsi in un incidente probatorio. Già adesso fra le indiscrezioni emergono le ipotesi di affidare perizie per stabilire la qualità del cemento della trave di materiale prefabbricato crollata, per valutare se le lavorazioni fossero corrette, o addirittura se ci siano errori nella progettazione del supermercato, non tanto riguardo alla struttura generale - si tratta di edifici standard costruiti a decine e decine in tutta Europa con tecnica simile ovunque - ma ai calcoli specifici fatti per l'area di via Mariti a Firenze.
Per tutte le cinque vittime del crollo nel cantiere di Firenze c'è l'identificazione legale, ottenuta dalla polizia scientifica per le quattro vittime straniere tramite impronte digitali. Secondo quanto si apprende, non ci sarebbe stato bisogno di avvalersi dell'esame genetico del Dna, ipotesi considerata in caso di difficoltà nell'accertamento. Oltre all'italiano Luigi Coclite, 59 anni, originario della provincia di Teramo e residente a Collesalvetti (Livorno), riconosciuto subito sia per la mansione, alla manovra di un camion-betoniera, sia per i documenti che aveva, gli altri deceduti sono magrebini, che la polizia ha identificato tutti. È confermato che sono tre marocchini e un tunisino. Sono Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni, residente a Palazzolo sull'Oglio (Brescia), lo stesso paese dove abitavano Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, e Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni. Un'altra vittima, Taofik Haidar, 45enne marocchino, da 15 anni in Italia, da otto anni era anche lui a Palazzolo sull'Oglio tuttavia da due mesi si era trasferito a Chiuduno (Bergamo).
l pm Francesco Sottosanti ha conferito l'incarico per l'effettuazione delle autopsie su tutte le cinque salme delle vittime del crollo nel cantiere di Firenze il 16 febbraio. Le autopsie si svolgeranno all'Istituto di Medicina Legale di Firenze e sono stati incaricati i medici legali Martina Focardi, Beatrice Defraia e Rossella Grifoni. La prima autopsia sarà domani sui resti di Luigi Coclite, 59 anni di Teramo e residente a Collesalvetti poi nei giorni successivi seguono quelle per le quattro vittime magrebine. Anche se la morte per schiacciamento è chiara da un punto di vista empirico, la procura comunque chiede ai medici legali di definire per la loro competenza i motivi e le cause della morte di ciascun operaio nella circostanza del crollo.
Alle ore 16:30 parte a Firenze la manifestazione indetta da Cgil e Uil in occasione dello sciopero contro le morti sul lavoro. Segui qui la diretta del corteo.
Il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sarà oggi pomeriggio, alle ore 16, alla manifestazione di Cgil e Uil a Roma in piazza Santi Apostoli in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori edili e metalmeccanici in seguito al crollo del cantiere di Firenze.
La Asl di Firenze, su delega della procura della Repubblica, ha posto stamani i sigilli di sequestro dell'intero perimetro dell'area occupata dal cantiere. Il sequestro dell'intera area è scattato dopo il recupero dell'ultimo operaio disperso.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha parlato questa mattina alla trasmissione Omnibus di La7 a proposito del crollo di via Mariti, tornando sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. C'è una direttiva comunitaria che ha introdotto una liberalizzazione selvaggia - dice - e in una gara d'appalto si può arrivare addirittura al 90-95% di punteggio per il massimo ribasso. La ditta che risparmia di più prende l'appalto. E su cosa risparmierà se deve portare a casa gli utili? Sulla sicurezza, la formazione, la qualità professionale". Nardella invita però a una comparazione: "Come mai gli altri Paesi europei, nonostante questa direttiva, non hanno i numeri che abbiamo noi? Siamo dal primo gennaio a 150 morti sul lavoro. Questo è il quadro drammatico, o si fa qualcosa subito oppure ci sarà la sommossa popolare dopo gli scioperi generali".
E' il giorno dello sciopero dei sindacati dopo il crollo di via Mariti a Firenze. Lo sciopero riguarderà le ultime due ore di ciascun turno per gli addetti di Fiom, Fillea, Uilm e Feneal. Le altre categorie hanno programmato per la stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro. Presidi e manifestazioni territoriali si terranno in tutto il Paese. "Basta parlare di cordoglio - affermano Cgil e Uil - è il momento che il Governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità. Mai più morti sul lavoro".
Con il ritrovamento dell'ultima vittima si chiudono le operazioni di ricerca che hanno impegnato decine di vigili del fuoco di ogni specializzazione. Adesso scatterà il sequestro del cantiere. Le indagini entreranno nel vivo.
Oggi alle 16.30 nei pressi del cantiere di via Mariti c'è la manifestazione nazionale indetta dai sindacati Cgil e Uil. Saranno presenti i segretari nazionali Landini e Bombardieri. Un momento di rilfessione e di denuncia contro il lavoro precario e per la sicurezza.
Le cinque vittime sono Luigi Coclite, 59 anni, originario dell'Abruzzo ma residente da anni in provincia di Livorno, a Vicarello, frazione di Collesalvetti; Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull'Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni e Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, entrambi residenti a Palazzuolo sull'Oglio, così come il 56enne marocchino Bouzekri Rahimi, l'ultimo disperso il cui corpo è stato trovato sotto le macerie dopo 108 ore di ininterrotte ricerche da parte dei vigili del fuoco.
E' stata individuata nella serata di martedì intorno alle 20.45 la quinta vittima della tragedia di Firenze. Il crollo della trave nel cantiere ha provocato, oltre ai cinque morti, anche tre feriti. "Una tragedia immane", ha detto dopo il ritrovamento il sindaco di Firenze Dario Nardella. L'individuazione della vittima è avvenuta grazie al lavoro incessante dei vigili del fuoco, che da giorni scavavano per riuscire a trovare il corpo che ancora mancava all'appello.