PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Firenze, crollo al cantiere: le indagini. Nelle mail i primi sospetti sui prefabbricati

Dalla corrispondenza emergono criticità nei materiali per i lavori per supermercato. Il 16 febbraio la maxi-trave spezzata aveva provocato la morte di cinque operai

Firenze, 10 marzo 2024 – C’è uno scambio di mail, tra i migliaia di file acquisiti dagli inquirenti, nel quale si parla delle criticità strutturali emerse in alcuni prefabbricati presenti nel cantiere Esselunga di via Mariti, dove il 16 febbraio scorso hanno perso la vita cinque operai.

Messaggi inviati prima del tragico crollo della trave, nei quali tecnici e responsabili delle ditte coinvolte nella costruzione del supermercato (sia nei lavori di esecuzione all’interno del cantiere, sia in quelli di progettazione dei prefabbricati) era allarmati per i "difetti" tecnici di alcuni componenti edili.

È un documento importante, perché prova che il dubbio che qualcosa non andasse in quei bracci giganti di cemento armato e acciaio era sorto anche a chi li toccava, li vedeva e li analizzava ogni giorno.

E per essere chiari: non si trattava di crepe, bensì di "vizi" strutturali, ai quali per il momento non è possibile dare una definizione tecnica. Perché non è stato avvertito nessuno? Perché non si sono fermati i lavori? Sapeva non e hanno deciso di non intervenire? Saranno le indagini a costatarlo.

Intanto le mail, insieme a terabyte e terabyte di materiale estratto da smartphone, pc, tablet, chat Whatsapp e messaggi di posta elettronica, sono finiti dentro il fascicolo d’inchiesta – in mano ai pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone – nel quale i reati restano sempre quelli omicidio plurimo colposo e crollo colposo. Accanto ai materiali cosiddetti ’virtuali’ ci sono poi le centinaia e centinaia di copie cartacee di progetti, fogli di calcoli, tabelle tecniche che la polizia ha acquisito nei giorni scorsi nelle sedi della società coinvolte.

Soccorritori impegnati tra le macerie del crollo di via Mariti
Soccorritori impegnati tra le macerie del crollo di via Mariti

Dopo aver posto i sigilli di sequestro ai cancelli del cantiere per consentire le verifiche su quel che è rimasto in piedi, i pm stanno anche limando gli ultimi dettagli per l’affidamento dell’incarico a un consulente che avrà il compito di analizzare ciò che s’è spezzato ed è crollato.

Saranno settimane di ingegneri e di misurazioni. Ai raggi x ci sono i progetti delle putrelle e dei pilastri. Ogni pezzo ha una sua storia. Ogni passaggio è registrato. Sistemi di legatura dell’anima in tondini di ferro. Colata di cemento. Compressione. Tempi e modi di asciugatura.

Un soccorritore vicino alla trave che si è spezzata
Un soccorritore vicino alla trave che si è spezzata

Le attenzioni degli inquirenti sembrano sempre più concentrate sulla mensola su cui poggiava la trave da cui si è innescata la catena di crolli. Le indagini dovranno stabilire il motivo del collasso: un calcolo sbagliato nella ’ricetta’ di creazione del cemento armato?

Un errore progettuale di distribuzione dei pesi? Nessuna ipotesi è più accreditata dell’altra. Anche se è ormai assodato il fatto che c’era un problema su quella mensola.

Fiori vicino al cantiere in omaggio alle vittime
Fiori vicino al cantiere in omaggio alle vittime

Una falla macroscopica, perché è bastata l’aggiunta di qualche metro cubo di cemento a farla emergere. E le ipotesi, alla fin fine, non sono molte. O quel componente in cemento armato è nato male, oppure c’è stato un errore progettuale, e anche molto grosso, di calcolo dei pesi.

Gli inquirenti cercano poi di far luce nel non sempre chiaro mondo dei cantieri. Emerge, anche dagli accertamenti nel cantiere di via Mariti, il fenomeno diffuso del d’istacco’, ovvero della creazione di piccole squadre di lavoratori che per conto dell’impresa principale compiono lavorazioni specifiche sovente perfino con strumenti e attrezzature proprie.

Un ulteriore via che non si sa dove porti, nel labirinto di imprese accreditate ad accedere al cantiere di via Mariti: oltre sessanta, di vario genere. Tante, troppe, ancora le domande senza risposta, mentre prende sempre più corpo una possibile cascata di avvisi di garanzia che coinvolgerà i molti nomi che compongono gli uffici, tecnici e dirigenziali, di aziende e società coinvolte nel cantiere di via Mariti.