Firenze, 22 febbraio 2024 – Rabbia e dolore non si cancellano. A ormai sei giorni dal crollo di via Mariti il cordoglio di Firenze e dell’Italia è unanime. Si chiede che tragedie del genere non accadano più. Segui gli aggiornamenti sulla vicenda.
Alcune migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione indetta in via Mariti contro le morti sul lavoro da Cgil e Uil, con la presenza dei rispettivi segretari nazionali Landini e Bombardieri. Tanta la gente comune che ha voluto portare il suo cordoglio al presidio.
L'imam di Firenze Izzedin Elzir ha spiegato che la comunità islamica sta lavorando per il rimpatrio delle vittime tunisine e marocchine, rimpatrio che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni dopo gli esami autoptici e dopo che le salme saranno restituite alle famiglie.
E' il momento delle autopsie sui corpi delle cinque vittime, l'ultima delle quali ritrovata e trasferita a medicina legale nella tarda serata di martedì 20 febbraio. Il pm Francesco Sottosanti ha conferito gli incarichi per gli esami, che partirà appunto da oggi.
Sulla contrarietà del ministro della Giustizia Carlo Nordio al reato di omicidio sul lavoro "non capisco perché dica subito di no, discutiamone, entriamo nel merito. Dire subito no quando ancora si apre il dialogo mi sembra incoerente". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ospite di Agorà su Rai3, a proposito del tema della sicurezza del lavoro, ancor più attuale dopo il crollo del cantiere di via Mariti. "Se il governo tiene ad affrontare il dramma delle morti bianche deve coinvolgere in modo approfondito tutti i protagonisti, le forze sindacali, le associazioni di impresa datoriali, i sindaci", ha aggiunto
"Serve uno sforzo bipartisan da parte delle istituzioni, a partire dal governo, ma anche da parte delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza, insieme a tutti i sindacati- ha detto il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo presente ieri alla manifestaione - ognuno deve assumersi la propria responsabilità: a partire dalla sensibilizzazione di ogni singolo lavoratore alle norme che regolano gli appalti, i controlli, combattendo la precarietà e le irregolarità. Serve maggior cultura della sicurezza, a partire dalle scuole, per iniziare a sensibilizzare i più piccoli, coloro che un giorno si misureranno col mercato del lavoro"