Firenze, 17 febbraio 2024 – “Non si può morire così”. E’ un grido di dolore netto, pronunciato dalla gente che si è radunata fuori dal cantiere di via Mariti a Firenze dove, tra morti e dispersi, ci sono cinque persone che dopo il turno di lavoro non sono tornate a casa.
La testimonianza di un ferito in ospedale: “Sono caduto nel vuoto”
Cinque uomini, lavoratori dipendenti del cantiere dove era in costruzione un supermercato Esselunga. Siamo in piena città. E’ qui che alle nove circa di un maledetto venerdì che doveva essere solo un giorno in più di lavoro, l’ultimo prima del weekend di riposo, è crollata una maxi trave in cemento.
Per quale motivo adesso è impegnata nel capirlo la procura di Firenze, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. La trave, del peso di tonnellate, si è portata dietro altri due piani, travolgendo tutto. Otto i lavoratori interessati dal crollo. Tre, miracolati, sono in ospedale: hanno ferite e fratture, uno ha un trauma importante alla testa. Sono tenuti sotto stretto controllo medico, ma sono fuori dall’inferno.
All’appello mancano in cinque. Due vengono recuperati: purtroppo, per loro non c’è più niente da fare. Una delle vittime è un operaio che abitava a Collesalvetti, Luigi Coclite. Nato a Teramo ma residente nel comune in provincia di Livorno da tempo. Lascia moglie e due figli. Gli altri devono essere ancora individuati e identificati.
Dopo le prime telefonate al 118 gli ospedali cittadini si preparano: il crollo è gravissimo e potrebbero esserci molte persone sotto le macerie. I tre feriti vengono inviati al pronto soccorso di Careggi. “Erano coperti di cemento, erano sotto choc, tremavano ed era difficile parlare con loro”, raccontano i medici.
Con il passare dei minuti l’Italia capisce la gravità della situazione. Arrivano i messaggi di cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che telefona al sindaco di Firenze Dario Nardella e quelli della premier Giorgia Meloni.
Una volta di più l’italia si trova a fare i conti con le morti sul lavoro. Firenze è sconvolta: nella giornata di sabato 17 febbraio sarà lutto cittadino e tutte le manifestazioni pubbliche vengono annullate, mentre nel pomeriggio di venerdì Esselunga ha chiuso tutti i negozi cittadini in segno di cordoglio.
Ma cosa ha provocato il crollo? Ci sono state delle negligenze? Nell’inviare il cordolio alla città, Marina Caprotti, presidente di Esselunga, spiega che i lavori del cantiere per il nuovo supermercato erano stati affidati a una società terza. Una trentina i subappalti che erano stati avviati all’interno del cantiere, con varie ditte che lavoravano.
Il procuratore di Firenze Filippo Spiezia è rimasto a lungo nel pomeriggio dentro il cantiere. Siamo ancora alle prime ipotesi, ma una causa del crollo potrebbe essere stato il cedimento di un “dente” di una colonna che reggeva la pesante trave in cemento armato.
Ma intanto, ci sono i dispersi da individuare. Il lavoro degli oltre cinquanta vigili del fuoco va avanti per tutta la giornata. Non è facile individuarli sotto tonnellate di cemento. E ogni movimento del materiale può innescare nuovi crolli. Un lavoro difficilissimo portato avanti anche a buio, alla luce delle fotoelettriche. Mentre intanto Firenze e l’Italia si interrogano su come è possibile che si continui a morire di lavoro, a non tornare a casa la sera dalle proprie famiglie.