LISA CIARDI
Cronaca

Crollo al matrimonio, il racconto: “Il pavimento sembrava flessibile, sala non adeguata per ballare"

Raffaella è uscita un attimo prima dell’apertura della voragine: "Dobbiamo sentirci tutti fortunati". I dubbi sull’organizzazione: "Mi sono meravigliata che ci facessero andare in tanti in una stanza piccola"

Firenze, 16 gennaio 2024 – “Vorrei che da questo episodio terribile arrivasse un messaggio di speranza. Quello che è successo poteva finire in tragedia: è una fortuna enorme essere tutti qui e poterlo raccontare. Gli sposi non devono sentirsi affranti, né in colpa: non ha senso. Le colpe sono solo di chi ha deciso di farci ballare in una sala evidentemente non adeguata".

Raffaella, zia materna di Valeria Ybarra, la sposa di 26anni, di origine italo-americana, rimasta travolta nel crollo di un solaio nell’ex convento di Giaccherino manifesta tutta la sua vicinanza agli sposi e racconta gli attimi terribili di quella sera.

Cosa è successo sabato?

"Fino al crollo, era stata una bellissima festa. Arrivati nel convento, avevamo fatto l’aperitivo in un salone molto ampio, poi il pranzo in una seconda sala. Quindi siamo tornati nel primo salone per la torta. Gli sposi erano convinti che anche il ballo fosse lì, invece gli organizzatori ci hanno fatto andare in una saletta molto piccola, che si raggiungeva percorrendo cinque gradini. Personalmente mi sono meravigliata".

Come mai?

"Ho lavorato per anni come wedding planner. Mi è sembrata una scelta strana: con saloni tanto ampi, perché usare una saletta così piccola? Il foro che si vede nelle foto è lo spazio in cui si poteva ballare: pochissimo".

Aveva notato altro di strano?

"Camminando in immobili storici capita di avvertire una certa ‘flessibilità’ del pavimento. Anche a Giaccherino si sentiva, ma non le ho dato peso. Delle dimensioni della sala invece mi sono meravigliata, perché di solito, negli edifici antichi, si evita di concentrare troppo le persone".

Lei era nella stanza quando è avvenuto il crollo?

"Ero lì pochi secondi prima. Sono uscita a prendere un bicchier d’acqua. Mentre stavo bevendo la musica è cessata e ho notato quello che sembrava fumo. Invece era polvere. Sono corsa per cercare mia figlia, che era rimasta a ballare, e ho visto la voragine. Sono stati gli attimi peggiori della mia vita".

Dove l’ha trovata ?

"Era attaccata al parapetto di una portafinestra. Con una cugina, è riuscita a non cadere giù. Io e un altro familiare abbiamo cercato di aiutare un ragazzo sospeso nel vuoto, attaccato a un pezzo di ferro. Purtroppo non siamo riusciti a tirarlo su e lui si è lasciato cadere. A quel punto siamo scesi tutti, insieme alla sposa, che al momento del crollo si trovava nel salone attiguo. Temevamo il peggio per lo sposo e per gli altri ospiti…".

Che situazione avete trovato di sotto?

"Un inferno. Le persone erano coperte di polvere e ne abbiamo respirata tantissima. Qualcuno usciva da solo dalle macerie, altri chiedevano aiuto. Però i soccorsi sono stati eccezionali. Sono arrivati subito tantissimi mezzi. Chi non era ferito ha aiutato gli altri. Mio figlio ha tenuto per un’ora la flebo a una ragazza".

Cosa le rimane di questa esperienza?

"È stata dura, ma mi preme lanciare un messaggio di speranza a questi due sposi bellissimi, che sono così addolorati. Sono due ragazzi d’oro e non si meritano questa situazione. Spero che la vicinanza di tutti li aiuti a metabolizzare l’accaduto e a capire che devono e dobbiamo sentirci fortunati. Poteva essere una tragedia: invece siamo tutti qui e possiamo ancora abbracciarci".