Firenze, 23 marzo 2024 – Un fiume di persone per le vie di Novoli – 1000 secondo gli organizzatori – per chiedere di fermare il cantiere Esselunga e creare un parco pubblico là dove adesso sorge il cantiere nel quale il 16 febbraio scorso persero la vita cinque operai.
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Crollo di via Mariti, la manifestazione a Novoli
La manifestazione, organizzata a poco più di un mese dal crollo di via Mariti, è stata indetta dall’Assemblea 16 febbraio ed partita simbolicamente dal supermercato Esselunga di via Novoli. Il corteo ha attraversato il quartiere passando nuovamente in via Mariti, “per ribadire che i cantieri di Esselunga non devono riaprire”.
"Questa mobilitazione è una scelta dovuta”, affermano i promotori della manifestazione, "per dire che al posto del centro commerciale dovrà esser costruito un parco pubblico a disposizione del quartiere e che dovrà essere intitolato ai cinque operai morti sul lavoro come monumento per i caduti sul lavoro, a memoria per le future generazioni”. Nell’occasione è stata lanciata anche una raccolta firme.
I manifestanti hanno poi scritto i nomi delle vittime sulla recinzione del cantiere: “Luigi Coclite, Mohammed El Farhane, Taoufik Haidar, Mohammed Toukabri, Rahimi Bouzekri. Non dimentichiamo e Vogliamo farci un parco”. Tra i presenti anche una delegazione del Collettivo di fabbrica Gkn e i consiglieri comunali di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu. “Questo è uno spazio dei cittadini”, è stato detto al microfono al passaggio dei manifestanti in via Mariti, indicando l'area del cantiere e, ancora, “non accettiamo la passerella di forze politiche che in quarant'anni hanno contribuito a deregolamentare la sicurezza sul lavoro”.