Firenze, 5 marzo 2025 – Nel cantiere dell’Esselunga dove il 16 febbraio del 2024 il crollo di una trave si è portato via le vite di 5 lavoratori, è tutto fermo. Mentre l’inchiesta sulla strage di via Mariti muove ancora passi avanti per arrivare alla verità: la procura aveva chiesto le misure cautelari per i tre indagati e oggi, 5 marzo, il gip Antonella Zatini ha iniziato gli interrogatori. Poi il giudice deciderà se accogliere l'istanza dei pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che hanno aperto un fascicolo, a vario titolo, per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo.
È stata sollecitata la misura cautelare ai domiciliari per il titolare della Rdb Alfonso D'Eugenio, l'ingegnere Carlo Melchiorre, responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa e autore del progetto dei prefabbricati destinati al cantiere, e la misura interdittiva di sei mesi per l'ingegnere Marco Passaleva, direttore dei lavori per la realizzazione del centro commerciale.
Per tre ore oggi è stato ascoltato l'ingegnere Marco Passaleva, difeso dall'avvocato Pier Matteo Lucibello. Per gli altri due indagati la procura ha depositato altri atti di indagine. Per questo, D'Eugenio, difeso dall'avvocato Sigfrido Fenyes, ha ottenuto il rinvio dell'interrogatorio al 20 marzo. L'ingegnere Melchiorre, difeso dall'avvocato Eriberto Rosso, invece ha risposto alle domande, ma si è riservato di depositare nuove memorie. La procura ha chiesto la misura interdittiva per la società Rdb, indagata per illeciti dei propri dirigenti, l'udienza è fissata il 12 marzo.
Il 16 febbraio dello scorso anno sono morti cinque operai che stavano lavorando sulla “cappa” dello scheletro di acciaio e calcestruzzo del supermercato Esselunga in costruzione: Luigi Coclite, 60 anni, Mohamed Toukabri, 54, Mohamed El Farhane, 24, Taoufik Haidar, 45, e Bouzekri Rahimi, 56 anni.