
Per gli autori della trappola che aveva intrappolato il cucciolo di volpe, intercettati dagli agenti, è scattata la denuncia per l’uso di mezzi non consentiti di cattura e per il maltrattamento e la morte della giovane volpe. E adesso interviene con una netta condanna anche l’associazione "Animalisti italiani" che, con il presidente Walter Caporale annuncia che sporgerà una ulteriore denuncia per gli stessi reati contestati dalla polizia provinciale. "Abbiamo il dovere di porre fine a questo scempio – dice Caporale – sollecitiamo le autorità preposte a modificare le leggi attuali e ad inasprire pesantemente le pene previste per questo tipo di reati".
Una pratica barbara, a dir poco. Nei giorni scorsi agenti della Polizia provinciale di Firenze impegnati in una serie di controlli sull’attività venatoria avevano individuato, nelle vicinanze di una abitazione a Gaville, frazione del Comune di Figline e Incisa, una trappola a doppio passaggio, armata e pronta alla cattura di animali selvatici. All’interno della trappola principale, di dimensioni 80 per 100 centimetri e lunga 2,5 metri, era posizionata una seconda trappola con all’interno segregato un cucciolo maschio di volpe di circa 4 mesi, alimentato con carne putrefatta e acqua contaminata. Il piccolo animale rinchiuso, nelle intenzioni di chi aveva architettato il meccanismo, avrebbe dovuto attirare la madre che aveva provocato danni in un pollaio nelle vicinanze, probabilmente per trovare il cibo per la prole.
Il cucciolo è stato liberato e soccorso ma alla Clinica veterinaria è arrivato morto, per le condizioni in cui era stato segregato e lo stato di denutrizione.