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"Curiosità senza pericoli, sembra un gioco"

Mossi dalla ricerca dell’ignoto, dalla voglia di scoprire. E’ la molla che ha spinto 4mila persone a comprare i pacchi...

Claudia Campisi

Claudia Campisi

Mossi dalla ricerca dell’ignoto, dalla voglia di scoprire. E’ la molla che ha spinto 4mila persone a comprare i pacchi perduti ai Gigli. Ma non c’è solo questo, come spiega Claudia Campisi, psicologa del lavoro.

Perché ci si muove in massa, anche da lontano, per comprare pacchi al buio? "Possiamo parlare di sensation seeking, ovvero della ricerca di sensazioni intense e stimolanti, di caccia all’ignoto. In più in questo caso è coinvolto un centro commerciale, cioé una fonte autorevole. Non vengono percepite situazioni potenzialmente di pericolo, ma prevale la dimensione ludica, di gioco".

Cos’altro? "Ci sono anche coloro che sono sempre alla ricerca di novità, dell’imprevedibilità, che vivono questo shopping con senso di avventura. E c’è chi lo fa perché lo fanno gli altri, sotto magari una certa pressione sociale. Fino a quelli che invece puntano a provare tutto per primi".

Certe tendenze possono sfociare in patologie? "Magari nei casi di chi è sempre spinto a cercare di alzare l’asticella dei propri impulsi, costantemente".

In caso di ’fregature’ come si reagisce? "Dipende dall’acquirente. C’è quello che non ci riprova perché ha capito il meccanismo e quello che invece rilancia, perché è colpito dall’acquisto al buio, dalla gratificazione per aver semplicemente comprato qualcosa. Ci sono ormai aziende che fanno business anche così".

Quando diventa troppo? "Quando, malgrado le fregature, si continuano a reiterare certi comportamenti. Allora è meglio chiedersi che cosa ci spinge ad agire per trovare le giuste risposte".

L.B.