Da informatico a senzatetto: "La mia casa è una tenda"

Youssef ha perso il lavoro e si è trasferito a Firenze in cerca di fortuna. "Spero di trovare presto una sistemazione e potermi rimettere in sesto".

Firenze, 6 maggio 2023 – La sua tenda si trova nell’angolo di un parcheggio, al margine di viale Corsica e al confine con la stazione di Rifredi. Lo si nota a malapena, nascosto dal tappeto di macchine dei residenti. Youssef Ghaffari, 25 anni, da circa due settimane dorme e vive in quella tenda, in un sacco a pelo. Dopo aver perso casa e lavoro ha deciso di partire in cerca di fortuna: arrivato a Firenze, però, si è scontrato con una realtà complessa. Per sopravvivere fa il rider, avendo dato fondo a ogni suo risparmio per comprare proprio la tenda: "Ho dovuto acquistarla, ero stanco di dormire sotto la pioggia", ci racconta. La sua è una storia tormentata: il suo sguardo racconta di un passato difficile, il suo fisico emaciato invece di un presente incerto.

Madre italo-francesce e padre marocchino, Youssef è un cittadino italiano, cresciuto in Lunigiana e poi a La Spezia, dopo essere stato allontanato dai genitori su ordine del giudice. "Ho attraversato un periodo molto difficile, con ricadute anche psicologiche, e ancora oggi non sono in contatto con nessun compimento della mia famiglia", continua il giovane. In carico ai servizi sociali dal momento della separazione, Youssef non si è mai arreso, cercando di dare alla sua vita continue svolte. "A 19 anni sono andato in Polonia, dove ho fatto l’agente di viaggio – continua Youssef –, e due anni dopo in Germania, per fare il programmatore informatico per una famosa azienda di auto. È quello che voglio fare per tutta la vita, e quello che ho continuato a fare quando sono tornato a La Spezia nel 2021".

Il curriculum che ci fornisce Youssef dipinge un ragazzo brillante, con esperienza e spirito di intraprendenza. Ma questo tuttavia non l’ha salvato dalla scure del licenziamento: "Pochi mesi fa ho perso il lavoro, e sono stato mandato via di casa perché senza contratto di affitto – aggiunge Youssef –. Ho iniziato così a fare il rider, prima a La Spezia e ora a Firenze".

Non avendo però un sostegno per ripartire, né familiare né statale, la sua avventura nella città toscana ha subito trovato degli ostacoli. "Alcuni centri per i senza dimora sono utilizzati solo per l’accoglienza invernale, mentre altri erano pieni. Quindi mi sono sistemato così, con una tenda e un sacco a pelo", chiosa ancora. "Spero di trovare al più presto una sistemazione e un lavoro migliore, così da potermi rimettere in sesto, e non rischiare più di subire l’attacco di gruppetti di ragazzi, come successo poche sere fa, quando hanno preso a calci la mia tenda".