EMANUELE BALDI
Cronaca

Da Palazzo Vecchio alla Regione. Alleanze e strategie Pd-Iv-M5S. Idea Giani: lista per ’blindarsi’

Già iniziata, sottotraccia, la partita per le elezioni del 2025. I renziani aprono sempre più al Pd. Il nodo dei pentastellati e la strategia del governatore per assicurarsi la candidatura bis.

Da Palazzo Vecchio alla Regione. Alleanze e strategie Pd-Iv-M5S. Idea Giani: lista per ’blindarsi’

La sindaca di Firenze Sara Funaro a colloquio con. il governatore Eugenio Giani

Al netto degli strappi, dei veleni e dei matrimoni cancellati (o rinviati) last minute... – ultimo esempio in ordine di tempo l’intesa non raggiunta alla vigilia delle comunali fiorentine tra Pd e 5 Stelle (azzardo azzeccato dei dem arrivati al post ballotaggio senza cambiale alcuna da dover pagare) – la politica è un gioco che vive sì di accellerate ma anche, e soprattutto, di un gioco lungo, lento e chirurgico. Ecco perché le strategie in vista delle Regionali 2025 sono già ben avviate. Super sottotraccia s’intende, gli addetti ai lavori la chiamano ’guerra a bassa intensità’. L’obiettivo del centrosinistra è ovviamente salvare senza affanni la Regione dall’assalto delle destre – il Pd, ora forte delle riconferme di consensi nel pancione rosso del Granducato, Firenze-Prato-Empoli più rimonta pistoiese respira meglio – e il campo largo con l’alleanza ampia tra dem, 5 Stelle e Iv è un’ipotesi che sta in piedi.

Non ci sono certezze scritte che il candidato sarà ancora Eugenio Giani – i più ne restano certi, altri invece leggono ad esempio nei veti sulla giunta di Palazzo Vecchio da parte di Sara Funaro al governatore chiari messaggi di idillio al capolinea mentre iniziano a circolare i nomi di Monia Monni e soprattutto dell’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni – ma a prescindere dal nome del frontman i giochi per allargare la compagine sono aperti.

Lo scarto a sinistra di Matteo Renzi – l’abbraccio ’calcistico’ con la segretaria dem Elly Schlein (potrebbe essere proprio l’ex rottamatore il primo sponsor di Giani al Nazareno...) vale più di mille dichiarazioni virgolettate – viene inequivocabilmente tradotto in chiave come una possibilissima (ri)apertura di credito, dopo i veleni delle comunali, a un peso specifico forte dei riformisti nell’alleanza del centrosinistra 2025. E poco importa se in Palazzo Vecchio i renziani sono all’opposizione e in consiglio voteranno contro l’imminente delibera bis sugli affitti brevi – "Questi problemi non si risolvono con l’accanimento verso gli affitti brevi operati da piccoli proprietari, che certamente devono trovare una loro disciplina ma non certo demonizzati come sta avvenendo" accenna Francesco Casini – a IV l’idea campo largo interessa eccome e l’ex sindaco di Bagno a Ripoli è uno dei primi sponsor.

Certo, ci sarebbe da far coesistere renziani e 5 Stelle (a proposito anche il capogruppo in comune Lorenzo Masi pare distensivo con i dem, "Sto ristudiando la delibera Airbnb" dice lasciando spiragli), impresa di non poco conto ma in politica si arriva bene o male a far tutto anche perché la lezione è più o meno chiara a tutti: più il centrosinistra va diviso e più rischia di perdere. Di farlo con l’ultimo fortino rosso italiano il Pd non può proprio permettersi di farlo. Ed eccoci al punto chiave che sembra ribaltare scenari e sensazioni dell’ultimo mese: anche se non sembra Eugenio Giani è ora in una posizione di forza ed è assolutamente in pole per una candidatura bis. Ma come – si chiederanno i più – se quelli che (eufemismo) non sono proprio i suoi primi tifosi ( e cioè gli schleiniani, la sindaca Funaro che non ha voluto sue tracce in Palazzo Vecchio e Dario Nardella, trionfatore con lo schiaffone a Renzi, la mossa giusta su Sara e la poltrona a Bruxelles) viaggiano con il vento in poppa come può l’Eugenio ribaltare la situazione? Con l’idea che sta perfezionando, una sua maxi lista civica.

"Conosce decine e decine di sindaci, gira dappertutto, è stimato: il 10% lo prende matematico" bisbigliano leader dem. Ecco, quel 10% Giani potrebbe portarlo in dote alla coalizione a suo sostegno così come, tranquillamente, usarlo come cavallo per correre da solo qualora gli venisse preferito un altro nome. E un 10% sottratto alle sinistre rispalancherebbe le porte alle speranze di un centrodestra che dopo le amministrative pare scoraggiato. A proposito pare che il sindaco FdI di Pistoia Alessandro Tomasi non sia più per nulla convinto di scendere in campo.