
Da parete verde a natura morta Via il giardino verticale delle Murate
Sono iniziati i lavori di smontaggio del giardino verticale delle Murate, sul viale Giovine Italia. Un epilogo tutt’altro che sperato per quello che nel 2012, ai tempi dell’allora sindaco Matteo Renzi, fu definito il ’quadro verde’ di Firenze. Oggi, infatti, della lussureggiante parete verde rimangono soltanto rami secchi, plastica e ferro. Insomma, l’installazione green si è trasformata in natura morta, che adesso urge rimuovere e smaltire. Il costo di questa operazione, secondo delibera comunale, si aggira sui 100mila euro.
Non proprio briciole, se si pesano anche le spese di manutenzione, oltre a quelle iniziali di progettazione, che il Comune ha dovuto sostenere in circa undici anni. Il giardino verticale costò alle casse pubbliche 80mila euro, ai quali si aggiungono le spese di manutenzione e irrigazione, in quanto per mantenere circa settanta metri di verde servono centinaia di litri di acqua al giorno. Senza contare le spese di riparazione dell’impianto di irrigazione che, da sempre, ha presentato una complessa architettura, con tempi e costi di riparazione gravosi. Una gestione complessa che ha mostrato tutte le sue criticità nel 2020, quando la mancata manutenzione – da addebitarsi all’emergenza epidemiologica – ha ridotto in agonia l’intero giardino.
Agonia che è proseguita anche nel 2021, quando l’amministrazione comunale decretò l’impianto di irrigazione completamente rotto, e le parete floreale (ormai in fin di vita) da rimuovere. Nel frattempo sono passati circa due anni, e il pretesto per fare pulizia è arrivato con il nuovo piano comunale per il rilancio dei giardini della città. Palazzo Vecchio ha previsto infatti diciotto milioni di euro per sessantotto interventi tra giardini riqualificati, aree verdi valorizzate, milleottocento metri quadrati di pareti verdi su scuole ed edifici comunali, duemila metri lineari di strade e piazze che saranno alberate e più di mille nuovi alberi. E’ il più grande piano di investimenti sul verde mai fatto in un solo anno a Firenze, e tutte le opere saranno realizzate grazie ai finanziamenti europei Pon Metro e React. I fondi totali rappresentano un quarto delle risorse totali del Pon Metro del Comune di Firenze e sono suddivisi in sei assi: aree verdi pubbliche in città, che prevede progetti per sei milioni di euro; forestazione urbana suddivisa nelle nuove piantagioni (3,3 milioni) e nel rinverdimento (1,7 milioni); giardini pubblici con investimento per 2,7 milioni di euro; risanamento acustico (300 mila euro); infine circa 4 milioni di euro per il parco Florentia e per il recupero delle aree Argingrosso e Poderaccio, con potenziamento delle funzionalità delle aree.
"Questi interventi testimoniano l’attenzione al verde come elemento di contrasto ai cambiamenti climatici e di mitigazione dei loro effetti da un lato, dall’altro dimostrano come sia alta l’attenzione che diamo alla funzione sociale del verde e dello spazio pubblico", ha spiegato recentemente l’assessore all’ambiente e transizione ecologica Andrea Giorgio. Il progetto di riqualificazione green ha quindi il compito di aumentare la qualità ambientale del contesto urbano, ampliando anche le opere verdi presenti sulle pareti di immobili pubblici. Si tratta di interventi di forestazione urbana, si legge nel piano, consistenti nel rinverdimento delle mura degli edifici, sia tramite il modello verticale sia tramite tecniche di verde pensile, con la finalità di favorire e promuovere il risparmio e l’efficienza energetica, l’assorbimento delle polveri sottili e la riduzione dell’effetto ’isola di calore estiva’. Oltre all’estetica, infatti, i giardini verticali sono diventati ormai un elemento imprescindibile per l’ecosistema delle città.
Pietro Mecarozzi