LEONARDO BARTOLETTI
Cronaca

Da Pontassieve a Buckingham Palace. Scagliola, l’eccellenza della Valdisieve

La tecnica di lavorazione è nata nel ’500 a Firenze ed ha conquistato persino la famiglia reale

Da Pontassieve a Buckingham Palace. Scagliola, l’eccellenza della Valdisieve

Da Pontassieve alla Casa reale inglese. Settant’anni di scagliola. Di un’arte che trova in Valdisieve la sua espressione più alta. Lo storico laboratorio Bianco Bianchi di Pontassieve ha appena compiuto settanta’anni. Durante i quali quali gli oggetti partiti da Pontassieve hanno raggiunto sedi prestigiose in tutto il mondo, dalle case reali - Londra su tutte - ai palazzi presidenziali di ogni parte del globo. La scagliola, detta anche "pietra di luna", è una tecnica nata nel Cinquecento a Firenze in cui la selenite, un minerale, con l’aggiunta di una miscela composta da pigmenti e di colla di pesce, crea una varietà di intarsi o perfino effetti pittorici su una superficie. Oggi quest’antica tradizione artigiana vive una rinascita, continuando ad affascinare gli artisti di tutto il mondo. La storia che lega la Famiglia Bianchi inizia quando Bianco Bianchi lascia il proprio lavoro al Ministero della Difesa per darsi alla creazione di nuove opere ed al restauro di quelle antiche. Il suo primo laboratorio in via di Rusciano era allora l’unico che si dedicava alla scagliola a Firenze ed il solo in Europa a specializzarsi nei restauri dello stucco marmorizzato. Oggi la collezione fiorentina Bianco Bianchi, per la propria varietà tipologica e geografica, è una delle raccolte della scagliola più ricche al mondo. Il minerale si caratterizza per un elevato grado di trasparenza, limpidezza e biancore perlaceo. Cotta a un’elevata temperatura, la selenite si trasforma in un gesso adatto per gli usi artistici che viene poi macinato in una polvere finissima ed infine setacciato. Per creare un impasto modellabile ci vengono aggiunte delle colle organiche diluite in acqua; la sostanza plasmabile che ne deriva viene ulteriormente arricchita di pigmenti ottenendo così una varietà cromatica. Sulla lastra di marmo, di ardesia o di altro materiale viene inciso poi il disegno dell’immagine che si vuole creare, scavandone i contorni in profondità. I solchi scavati vengono allora riempiti dall’impasto della scagliola. Le varie sfumature e i particolari più fini del disegno o dell’ornamento si ottengono con l’esecuzione, di altre incisioni più minute che vengono poi di nuovo riempite dall’impasto della scagliola di sfumature cromatiche diverse.