Da Sanremo alla Pergola "Vi racconto l’essere donna"

Chiara Francini a teatro dall’11 al 16 aprile con ’Coppia aperta, quasi spalancata’ "Porto sul palco l’universo femminile che sa ascoltarsi e fare la rivoluzione".

Da Sanremo alla Pergola  "Vi racconto l’essere donna"

Da Sanremo alla Pergola "Vi racconto l’essere donna"

"Una coppia di successo: sono più di quattro anni che portiamo in giro questo spettacolo e forse continueremo anche l’anno prossimo. Ora faccio tappa a Firenze, la città che meglio mi può capire". A parlare è l’attrice Chiara Francini che dall’11 al 16 aprile (ore 21, giovedì ore 19 e domenica ore 16) è di scena alla Pergola (insieme ad Alessandro Federico) con ‘Coppia aperta quasi spalancata’ di Dario Fo e Franca Rame, per la regia di Alessandro Tedeschi.

Chiara, finalmente a casa.

"Sì, non vedo l’ora di esibirmi alla Pergola, un teatro dal sapore particolare per me. Ma ricordo che io sono campigiana doc, vengo dal contado. A Campi si vota a breve? Auguro il meglio alla città e spero che si continui a rafforzare".

Dopo l’esperienza al festival di Sanremo, è cambiata la sua vita?

"Il post-Sanremo lo sto vivendo con grandissimo affetto da parte della gente. A teatro il calore, la stima e l’amore del pubblico li tocco con mano".

‘Coppia aperta quasi spalancata’ possiamo definirla una favola tragicomica travestita da commedia?

"Sì, lo spettacolo descrive le due facce della medaglia dello ‘stare in coppia’ con toni divertenti, ma anche drammatici, narrando le differenze tra psicologia maschile e femminile, e la relativa insofferenza degli uomini al concetto di monogamia. Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!".

Queste correnti d’aria come si affrontano?

"Lo spettacolo parla di una storia coniugale in pieno ‘68, raccontiamo il mutamento della coscienza civile nel nostro Paese e descriviamo l’evoluzione della condizione femminile. È una parabola al femminile perché all’inizio per la protagonista Antonia la felicità è strettamente connessa all’avere un uomo accanto, poi durante il racconto prende consapevolezza".

Lo spettacolo, come il suo monologo sanremese, affronta i classici cliché femminili.

"La grande rivoluzione per le donne avviene quando cominciano ad ascoltarsi e seguire solo la propria voce. Quando questo accade, le donne sono capaci di cambiare il mondo".

Tematiche che ritroveremo anche in ‘Forte e Chiara’, il suo nuovo libro in uscita

"Sì, è un racconto umano di Chiara, riflessioni personali e sfumature sull’essere donne oggi. Ma per parlare del libro ci saranno altre occasioni…"

Il suo sogno nel cassetto?

"Continuare a esplorare l’universo femminile, tramite l’arte della recitazione. Magari riuscire a fare un film da uno dei miei libri… Il cassetto dei sogni deve essere sempre pieno, sennò si è morti dentro".