
Giancarlo Pedote all'arrivo (nel riquadro con la moglie)
Firenze, 28 gennaio 2021 - “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. E Giancarlo Pedote, il mito dell'Ulisse dantesco l'ha realizzato davvero. Ha compiuto il giro del mondo in solitaria sulla sua barca a vela. Animato dalla curiosità per l'ignoto, per quella strana molla che spinge l'uomo a mettersi alla prova, Pedote da Scandicci, 45 anni e una laurea in filosofia è diventato l'italiano che ha ottenuto il miglior risultato alla Vendée Globe, la regata massacrante che senza scali porta i coraggiosi velisti intorno al mondo senza scalo.
Ci ha messo 80 giorni e 22 ore, è arrivato settimo. Anche se per la classifica definitiva c'è da attendere l'arrivo di un altro concorrente che ha un abbuono di sedici ore per aver soccorso dopo il naufragio un altro dei velisti impegnati nella regata. Il risultato è comunque pazzesco per Pedote, come tutti i navigatori leggendari ha sentito ruggire i venti sui mari del 40° parallelo e urlare le burrasche del 50°.
Una sfida che forgia l'uomo, e che ricorda l'epopea della navigazione.
“Vorrei dedicare questo giro del mondo – ha detto appena tagliato il traguardo – a tutte le persone che mi hanno seguito da casa. È arrivato tutto, tutti i vostri sentimenti sono arrivati a me. E poi vorrei dire tantissime grazie a mia mia moglie Stefania e vorrei dedicarle questo giro del mondo perché senza i suoi incoraggiamenti non sarebbe andato così. Quello che più mi è mancato in questo giro del mondo, è stata la mia famiglia”. All'arrivo il velista fiorentino ha come abbracciato la sua imbarcazione (Prysmian Group di 60 piedi), che lo ha condotto sano e salvo all'abbraccio dei suoi. Sicuramente anche Nettuno, che ci ha messo lo zampino, lasciando sicuramente nostalgia per quei momenti in mezzo al mare e la voglia di tentare una nuova avventura.