GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

"Da trent’anni sono Mr Karaoke"

Le confessioni di Paolo Corte, musicista e storico riferimento della movida del più antico pub di Firenze

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di Giovanni Ballerini

Si chiama Paolo e fa il musicista. Non è Conte, ma Corte e suona la chitarra. Siamo parlando di un’autentica colonna dell’entertainment fiorentino, visto che suona da 46 anni al Red Garter. Allo storico e celebre pub di via de Benci, dal 1962 tempio della musica dal vivo per turisti soprattutto americani e australiani, ma anche riferimento di locale-simbolo per i fiorentini, oggi vanno ancora tutti pazzi per un vero cult della movida, il Live Karaoke Show. Che si tiene 7 sere su 7, tutti i giorni dell’anno, dalle 21,30 fino a notte fonda ed è diventato l’appuntamento di punta del locale: tanto che c’è chi si prenota solo per questo.

Paolo, quando e come ha iniziato a suonare?

"Ho 63 anni e faccio il chitarrista da quando avevo 17 anni. Ho fatto musica in giro con una band prima di approdare al Red Garter, dove abbiamo suonato dal 1976 per oltre due anni. Il gruppo si chiamava La Loggia dei Lanzi e con me c’erano Franco Agresti al basso, Luciano Pagano alle tastiere, Rossano Rossi al pianoforte e Fabio Poggiali alla batteria. Abbiamo continuato a suonare fino al militare. Poi gli altri hanno smesso, io ho continuato".

Che genere facevate?

"Rock perché era la musica che piaceva di più a noi e ai frequentatori de locale. Dagli Stones ai Beatles, da Elvis ai Deep Purple. anche la disco music. Fino agli ’80 ho suonato con altri gruppi, come L’Erba del Vicino, poi lo show l’abbiamo fatto io alla chitarra e alla voce e Luigi Mazzanti al piano, con la batteria elettronica e le basi".

Poi è arrivato il karaoke? "All’inizio con i libroni con tutti i testi delle canzoni e la nostra colonna sonora. Poi al pub usavamo un Pc e un programma per fare karaoke analogico: è stato subito successo".

Quanta gente attraeva l’idea?

"C’erano le file fuori. Eravamo i primi negli anni ’90 a fare questo tipo di spettacolo che tutti volevano provare".

Oggi si fa un karaoke molto diverso?

"I testi e le basi sono su Youtube. Io ci suono sopra la chitarra, ma è la gente che canta. E funziona alla grande: da quando ci sono Amici e X Factor, il pubblico vuol essere protagonista anche quando si diverte al pub".

E canta in coro i successi del momento?

"Prima del lockdown Vasco Rossi, Ligabue, Zucchero, ora soprattutto rap italiano. I ragazzi rappano, si filmano e poi montano il tutto sui social. Piacciono Salmo e Blanco, Sfera Ebbasta e tanti altri. Da quando abbiamo ripreso a fare serate il karaoke va alla grande ed è un continuo cambiare repertorio. I ventenni vogliono solo rap e trap tricolore, i trentenni Raffaella Carrà, Toto Cutugno e musica leggera. La gente vuole cantare, non importa essere intonati, l’importante è apparire alla ribalta".