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Pittore, architetto, storico dell’arte, artista poliedrico e uomo di lettere al servizio dei Medici e dei Papi. Con lui nasce...
Pittore, architetto, storico dell’arte, artista poliedrico e uomo di lettere al servizio dei Medici e dei Papi. Con lui nasce un linguaggio allegorico per immagini e invenzioni visive fantastiche che ancora oggi raccontano i fasti del Rinascimento.
Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) è stato celebrato nel 2024 in occasione dei 450 anni dalla morte, ma le maggiori iniziative proseguono anche nel 2025, specialmente nei luoghi più significativi della sua vita. A cominciare dalla sua città natale, Arezzo, dove fino al 2 marzo, alla Galleria d’Arte Contemporanea, prosegue la mostra ’Il Teatro delle Virtù’, a cura di Cristina Acidini con Alessandra Baroni. Il percorso racconta Vasari pittore, architetto e storiografo, che dal 1554 al 1574 fu l’artista di corte prediletto del duca Cosimo de’ Medici nella Toscana della seconda metà del Cinquecento. Otto sezioni che offrono al visitatore molteplici aspetti dell’opera di Vasari, con tanti inediti e sorprese.
Ma anche Firenze ha ricordato Vasari, approfondendo la conoscenza della magnifica decorazione della Sala grande di Palazzo Vecchio, esito fra i più alti del rapporto fra il duca Cosimo, committente dell’impresa, e Giorgio Vasari, suo principale artefice. In mostra (fino al 9 marzo), oltre ai progetti del soffitto, sono esposti i disegni preparatori di alcune scene dello stesso e delle pareti, riferiti alla mano vasariana.
Sempre a Firenze è in corso all’Istituto degli Innocenti la mostra ’Impressionisti in Normandia’ (fino al 4 maggio) con un prestito eccezionale dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma quale ’Ninfee rosa’ di Claude Monet, oltre a 70 opere che raccontano la corrente impressionista dagli esordi così strettamente legati alla Normandia, terra che per i suoi paesaggi, la luce e i colori, divenne punto di riferimento per numerosi artisti, un vero laboratorio in cui sperimentare le suggestioni e le forme di una nuova pittura.
La grande fotografia è protagonista invece in Umbria. Fino al 4 maggio la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, nello spazio Camera Oscura dedicato alla fotografia, ospita ’In breve, Robert Doisneau’, a cura di Alessandra Mauro. Trenta scatti ripercorrono l’intera poetica del fotografo parigino: tra di esse spicca la sua immagine più iconica, il famoso Bacio dell’Hotel de Ville, pubblicato sulla rivista americana Life nel 1950 e divenuto subito il simbolo di epoca e di una generazione.
Sempre a Perugia a Palazzo della Penna - Centro per le arti contemporanee prosegue l’esposizione ’Dorothea Lange’, autrice di Migrant Mother (1936), una delle fotografie più celebri del secolo scorso. Curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi, la mostra presenta oltre 130 scatti di dieci anni di lavoro fondamentali nel percorso dell’autrice. Il percorso espositivo si concentra sugli anni Trenta e Quaranta, documentando gli eventi epocali che hanno modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti.
A Pisa a Palazzo Blu, prosegue fino al 23 febbraio l’antologica su ‘Hokusai’, mentre a Pistoia Palazzo de’ Rossi di Pistoia, celebra l’artista italiana Maria Lai (1919-2013). L’opera ’Senza titolo’ (Geografia), 1982-1988, in prestito da Intesa Sanpaolo, fa parte di un ciclo tra i più importanti e tematicamente definiti dell’artista.