CHIARA OTTAVIANI
Cronaca

Dal designer all’ingegnere. Il sogno degli studenti

I dubbi e i pensieri della generazione Zeta: "Ho bisogno di tempo per scegliere"

Dal designer all’ingegnere. Il sogno degli studenti

Dal designer all’ingegnere. Il sogno degli studenti

Le sei ore della prima prova sono terminate, i cancelli si aprono e i maturandi finalmente escono, la libertà sembra sempre più vicina. È giunto il momento di interrogarsi, aprire i cassetti e tirare fuori i sogni, stanno diventando grandi. Dunque la storica domanda che perseguita ogni adolescente ora viene rivolta anche a loro: ’Cosa vuoi fare nella vita?’ La generazione zeta a quanto pare predilige continuare a studiare, ma non sempre gli indirizzi scelti alle superiori rispecchiano le loro aspirazioni. Matteo Baglioni ha fatto il liceo scientifico Castelnuovo, però la matematica a quanto pare non fa per lui. "Il mio sogno sarebbe diventare un designer! Nonostante abbia fatto lo scientifico non mi immagino a continuare per questa strada, voglio altro nel mio futuro. Non mi dispiacerebbe neanche architettura, le trovo entrambe professioni che possano ispirarmi e soprattutto che difficilmente mi vengano a noia, di sicuro continuerò gli studi".

Il primo pensiero dopo gli esami per molti sono le vancanze e stive, il tanto atteso viaggio di maturità, c’è però chi rimane con il fiato sospeso in attesa delle graduatore per l’università. "Ho fatto il test per ingegneria informatica, il punteggio è confortevole, però fino alla fine non sono tranquillo". Emanuele Giannini viene dal liceo classico Michelangiolo. Talvolta la scelta della scuola è un terno all’otto, non tutti hanno la certezza di cosa vorranno fare da grandi, ed il percorso di studi ha in questo un ruolo fondamentale. "Personalmente sono stato guidato dai miei professori, ho fatto il classico è vero, ma nel corso degli anni ho scoperto una propensione per le materie scientifiche, in famigli ho già un ingegnere, non è informatico ma forse potrei diventarlo io chi lo sa, in caso contrario sarò sempre in tempo a cambiare".

Tante domande, mille possibilità e certo non manca la paura di sbagliare. C’è infatti chi le idee chiare sul futuro e sulla vita proprio non le ha. "Voglio prendermi un periodo per viaggiare, sperimentare, trovare la mia strada. Non saprei come rispondere alla domanda ‘cosa vuoi diventare da grande?’ ma questo non mi spaventa - racconta Olmo Fantini, che ha appena finito cinque anni di liceo classico al Galileo - può anche darsi che abbandoni le lettere per cose più scientifiche, per ora mi riservo di scoprire vivendo cosa mi piace, e per cosa sono più portato".

"A settembre spero di entrare ad ingegneria matematica a Milano, ho fatto il test e sono abbastanza tranquilla, ma non si sa mai, tengo le dita incrociate" Anche Benedetta Padovani ha fatto il liceo scientifico Castelnuovo, oggi decisa e determinata, ma per i primi quattro anni, ci racconta, ha brancolato nel buio.

"Non avevo idea su cosa fare, penso che dopo scuole come il classico e lo scientifico la scelta di continuare gli studi sia un po’ obbligata, non vieni preparato al mondo del lavoro e per questo resti fino all’ultimo con l’incertezza, la paura di prendere la decisione sbagliata - continua Benedetta - poi un giorno ecco l’illuminazione, ti svegli una matina ed il futuro ti sembra concreto, almeno per me è stato così."