EMANUELE BALDI
Cronaca

"Dal tram ai turisti, non c’è logica. Attiriamo i giovani o addio Firenze"

Mariella Zoppi, urbanista e paesaggista, analizza lo stato di salute della città non risparmiando critiche "Trasporti e casa, manca una visione d’insieme. La prima cosa da fare? Recuperare i contenitori vuoti".

"Dal tram ai turisti, non c’è logica. Attiriamo i giovani o addio Firenze"

Mariella Zoppi, urbanista e paesaggista, analizza lo stato di salute della città non risparmiando critiche "Trasporti e casa, manca una visione d’insieme. La prima cosa da fare? Recuperare i contenitori vuoti".

"Cosa penso della Firenze di oggi? Non capisco bene da che parte stia andando". Mariella Zoppi, architetto e paesaggista, misura la febbre a una città in stato confusionale e ne diagnostica i mali con la precisione chirurgica di chi ha un trascorso accademico di ampio respiro.

Professoressa, tanti progetti in ponte, dalla tramvia alla tav fino allo stadio e altrettanti interrogativi in atto, futuro del centro storico in primis. Firenze è in affanno?

"Ha troppe cose in cantiere senza una logica complessiva".

Ci spieghi meglio.

"Partiamo dalle tramvie. Si è scelto di fare questa grande operazione infrastrutturale senza uno schema di sviluppo della città. Il sistema è stato pensato per collegare le periferie al centro, ma negli anni proprio il centro si è scaricato di attrattività".

Cecilia Del Re in campagna elettorale parlava di un sistema tramviario che avrebbe dovuto avere una concezione circolare. Un’idea giusta?

"Beh, pur non potendo fare un paragone viste le diverse dimensioni delle due città, io penso al sistema di trasporti di Parigi dove i tram sono lungo i boulevard e ci sono interscambi con metro e bus. Qui, con l’allungamento delle direttrici della tramvia verso l’hinterland, troveremo zone che trarranno benefici dal suo passaggio e altre che finiranno per essere emarginate. Insomma Firenze non ha un piano territoriale chiaro e basta la diffusione di un fenomeno che tutto va rimesso in discussione".

A cosa si riferisce?

"Penso all’esplosione del fenomeno degli airbnb. È mancata la capacità di pianificare. A ogni problema si cerca solo, di volta in volta, di mettere una toppa".

Forse le scelte di dirottare tutto nel quadrante nord ovest, dall’università al tribunale fino ai cinema, non sono state un toccasana per il centro.

"È stato un piano etico-urbanistico discutibile. Togliere le scienze umane ha comportato una pesante perdita di vitalità, l’università si è frazionata. Gli studenti a contatto con la città avrebbero tratto molto più giovamento rispetto allo studio in un ateneo stile college. Partita persa, non si torna indietro".

C’è poi il problema degli affitti impossibili.

"Prima gli studenti si sono spostati dal centro al Campo di Marte o all’Isolotto per risparmiare, poi sono stati costretti a cercare casa nell’hinterland, da Scandicci a Sesto. Ora noto che molti addirittura scelgono il Valdarno. La verità è che manca un osservatorio economico e la città si spopola. Senza contare i problemi legati al lavoro".

Vada avanti.

"Prima c’è stata la crisi del dettore metalmeccanico, oggi è la moda a essere in difficoltà. Ma vede, quando chiude una fabbrica si tende sempre e solo ad analizzare il fenomeno contando i posti di lavoro andati perduti quando in realtà dovremo anche pensare alla fisionomia di una città che cambia e dove ormai si può avere denaro solo con un turismo banale".

Non c’è più un interesse reale nella scoperta della città?

"Prima c’era chi veniva qua per il Maggio musicale, per delle lunghissime visite agli Uffizi. Oggi c’è un turismo indifferente, distratto, da selfie".

Sa che una guida ci raccontò che in piazza San Marco una coppia stava cercando le gondole veneziane...

"Speriamo di non dovergliele far trovare in Arno prima o poi".

Cosa suggerirebbe al nuovo governo di Palazzo Vecchio per cecare di guarire Firenze?

"Cercare subito di recuperare il recuperabile, in termini fisici e sociali. Sviluppare progetti per i grandi contenitori urbani non ancora riempiti con piani integrati di politiche dell’abitare, di lavoro di servizi. Solo attraendo i giovani si avrà nuovo respiro".

Altra mossa da consigliere alla neosindaca Sara Funaro?

"Creare luoghi di interscambi pacifici tra cittadini e turisti. E’ sbagliato che Firenze non abbia più un museo che racconti la storia della città. Sarebbe un passaggio di memoria. Non importa la cultura altissima, va bene anche quella ad esempio della tradizione culinaria. Ormai in giro ci sono solo pizzerie...".

Aver investito sul restyling del Franchi è stato uno sbaglio o un’idea in grado di salvaguardare un luogo di aggregazione all’interno della città?

"Il progetto sul Franchi da un lato è attraente perché può dare nuovo slancio al Campo di Marte. Ma potrebbe anche avere un impatto devastante se tutto viene lasciato all’iniziativa dei privati senza un input pubblico".