Debutta la briglia all’Isolotto. L’energia arriva dall’Arno

Inaugurato il quarto impianto. Quando saranno dodici serviranno 20mila famiglie

Inaugurata ieri in Lungarno dei Pioppi la nuova briglia sull’Arno tra Isolotto e Cascine: la storica pescaia dell’Argingrosso, crollata nel 2020 dopo una piena, non solo è rinata più moderna e sicura, ma anche amica dell’ambiente: oltre alla funzione di sicurezza idraulica, al suo interno ha una piccola centrale idroelettrica a impatto zero.

"È un progetto di straordinaria importanza, nato dalla Provincia (poi Città metropolitana) e infine preso in carico dalla Regione che lo ha portato avanti con rapidità – dichiara il sindaco Dario Nardella –. È un progetto innovativo, 100% green perché consente di produrre 55 megawatt/ora di energia pulita. Sfruttiamo l’energia naturale dell’Arno che sempre di più da fattore problematico diventa una grande risorsa per la nostra comunità".

"Dopo aver realizzato dieci anni fa il collettore di Riva sinistra che ha riportato la pulizia dell’acqua a decine di anni addietro, aumentando la sicurezza del bacino – sono ancora parole del sindaco – oggi si vedono le potenzialità del nostro fiume attraverso queste briglie che toccano quasi tutta l’area metropolitana da Rignano a Lastra (oltre a quella del Bilancino): una produzione di energia idroelettrica all’avanguardia per le nostre famiglie e imprese; è un modo concreto per far capire ai cittadini quanto sia fondamentale sfruttare tutte le energie pulite a disposizione: acqua, aria e sole".

La centrale, ha precisato il presidente della Regione Eugenio Giani, "sta nel contesto di altre 13 ed è una delle 4 già operative". "E pensate, dove io ragazzo di Legnaia – ha ricordato poi simpaticamente il governatore – venivo a pescare le alborelle, sulla pescaia dell’isolotto, oggi si può produrre energia per 25mila famiglie (media annua stimata, ndr) in modo molto più raffinato di una volta".

"L’intervento è stato fatto con un project financing – spiega l’assessora regionale alla Transizione ecologica Monia Monni – Riguarda l’asta di pianura dell’Arno, 55 chilometri da Rignano a Signa. 13 briglie molto datate ristrutturate con 12 centraline idroelettriche. Vale più di 100 milioni e consente di migliorare la sicurezza del fiume. L’intervento coniuga la difesa del suolo con la produzione di energia pulita da un tratto di pianura, una sfida, per un risparmio di 25mila tonnellate l’anno di CO2".

"Inizia da qui la transizione ecologica della nostra città – ha annunciato l’assessore comunale all’Ambiente Andrea Giorgio –. Questo progetto, assieme a quello delle comunità energetiche, sarà in grado di cambiare l’impatto della città sul clima e sul pianeta. È una rivoluzione che parte e che speriamo non si fermi. Vogliamo garantire alla città bollette meno care ed energia pulita".

Carlo Casini