CLAUDIO CAPANNI
Cronaca

Decreto Sport, turbo per il Franchi. Spunta l’ipotesi di un commissario: "Firenze non perda l’occasione"

La mossa del ministro Abodi potrebbe aiutare a completare il restyling accelerando l’ingresso di nuovi fondi. Il senatore Marcheschi (FdI): "Si tratta di un’opportunità da cogliere, ora il cronoprogramma sia rispettato".

La fine dei lavori del primo lotto è fissata per la fine del 2026, mentre il completamento di tutto il restyling sarà successivo

La fine dei lavori del primo lotto è fissata per la fine del 2026, mentre il completamento di tutto il restyling sarà successivo

Un super commissario per sbloccare il secondo lotto dei lavori al Franchi e facilitare l’ingresso dei fondi viola nel restyling. L’ipotesi spunta in vista dell’approvazione a maggio del decreto Sport disegnato dal ministro allo Sport, Andrea Abodi. Su base nazionale il decreto mette a punto un bazooka con una discreta bocca di fuoco: 4,5 miliardi di euro di investimenti già programmati sugli stadi italiani. Con un impatto complessivo stimato di 10 miliardi dal governo. Ma in che modo potrebbe aiutare il restyling del Franchi, completando la copertura delle curve e i lavori extra primo lotto?

L’aiutino arriverebbe a livello burocratico, consentendo di disincagliare fondi bloccati. A partire da quelli messi virtualmente sul piatto dal patron viola, Rocco Commisso: 100 milioni di euro per portare a termine il restyling (a patto che le interlocuzioni con Palazzo Vecchio restino salde). Il meccanismo annunciato dal governo dovrebbe essere il seguente: il decreto consentirà la nomina di un commissario su base nazionale per seguire le procedure di costruzione dei nuovi stadi.

Ma soprattutto (qui la novità interessa Firenze) l’introduzione di ’sub-commissari’ nella persona dei sindaci o di loro delegati, per seguire le procedure incagliate o per attivarne di nuove. Incluse nuove fonti di finanziamento. I dettagli e le modalità restano ancora blindate, ma la rotta del governo sembra tracciata. Tanto da far sbilanciare il senatore di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, membro della commissione Sport che strizza l’occhio al Franchi. "L’ipotesi di un decreto Sport – commenta – è un’ottima notizia e una grande occasione per Firenze. Si è delineata la possibilità concreta di rientrare in un sistema di grandi infrastrutture nazionali. La novità, fortemente voluta dal ministro dello Sport è un Piano nazionale degli impianti sportivi, con una procedura che ha, come target, quello di sbloccare investimenti già programmati per 4, 5 miliardi". Marcheschi poi aggiunge: "La grande occasione per ristrutturare gli stadi oggi esiste. Confidiamo che sia rispettato il cronoprogramma dei lavori del Franchi già definito, rispetto a un’occasione che Firenze non deve perdere". In ballo c’è anche la corsa a Euro 2032: gli stadi coinvolti saranno 10, cinque per l’Italia e altrettanti per la Turchia. Le città in lizza saranno Milano, Genova, Roma, Napoli, Torino, Verona e Firenze. Il verdetto sulla scelta dovrà arrivare entro il 2026. Una data chiave visto che la Uefa ha imposto a primavera del 2027 la posa della prima pietra per nuovi cantieri in vista del 2032, pena la revoca dell’assegnazione.

Se il Franchi arrivasse col primo lotto completato entro il 2026, potrebbe avere ottime possibilità di esser scelto e ’decollare’ nelle procedure per terminare il restyling. Sia con i fondi del patron viola, sia con altri, magari in arrivo da Roma.

cla.cap