
Del Re chiama il suo popolo a raccolta. E al pub va in scena "La cena degli ex"
Se fosse stato un film, il titolo di sicuro sarebbe stato "La cena degli ex". Già, perché lunedì sera alla prima uscita pubblica per la corsa a sindaco di Cecilia Del Re (assessora all’Urbanistica defenestrata lo scorso marzo dal sindaco Dario Nardella) al pub Braumeister al Parterre, organizzata per chiedere le primarie, c’erano tanti vecchi volti della politica, molti dei quali sono perfino fuori da ogni gioco.
A siglare il patto del "wurstel e birra" c’erano l’ex vice sindaco Giuseppe Matulli, l’ex presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, gli ex assessori Massimo Fratini e Alessandro Martini, l’ex parlamentare Elisa Simoni, l’ex segretario cittadino Massimiliano Piccioli, ex consiglieri regionali, comunali e di quartiere. Lei, Del Re, forte anche dei quasi 3mila voti presi nell’ultima tornata elettorale in fondo ci crede ancora, e per questo insieme a una squadra, che ogni giorno si rimpingua di vecchie e nuove glorie, sta già costruendo il programma per i prossimi 5 anni. Tutti gli altri partiti, invece, per adesso stanno a guardare. L’unico per ora che si è deciso a uscire allo scoperto è Giovanni Fittante che questa sera alla Manifattura tabacchi terrà la prima convention pubblica di Anima Firenze 2030 dove verrà presentata la candidatura dell’imprenditore ed ex consigliere comunale di Firenze in quota all’Italia dei Valori insieme ai 12 punti del programma. Il Pd, ad oggi, ancora non sa quando condividerà, a tavola, nomi e proposte: "E’ ancora presto", afferma il segretario Andrea Ceccarelli. Stesso discorso per Italia Viva, che prima di ogni cosa dovrà chiarire il suo rapporto con il Partito democratico e decidere da quale parte stare.
Nel centrodestra, la Lega per ora tace, mentre FdI se la cava con una battuta: "Ora non è il momento delle cene elettorali. In una fase in cui nessuna forza politica ha ancora ufficializzato, né il nome del candidato a sindaco, né un programma elettorale, le cene le lasciamo fare a chi deve correre alle primarie del Pd!", afferma Francesco Torselli. Per Marco Stella, di Forza Italia, "il Pd fa le cene elettorali perché è a corto di contenuti. Meglio mettersi intorno a un tavolo a parlare del più e del meno, che di fallimenti programmatici".
A.P.