PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Il delitto della fornaia. La pistola non registrata e gli spari dietro casa. E spunta una perizia

L’arresto per omicidio volontario: al vaglio degli inquirenti i problemi mentali del nipote. Meno probabile la pista dei soldi: tutto sarebbe nato dopo un litigio

Il delitto di Chiesanuova ha sconvolto una comunità

Laura Frosecchi, 55 anni, è stata freddata con cinque colpi al petto

Firenze, 19 ottobre 2024 – C’è chi lo vedeva sparare nel giardino di casa con una pistola scacciacani. Chi conosceva i suoi guai con la giustizia avuti da minorenne. E chi cercava di cambiarlo, di tirare fuori il meglio da quel ragazzo introverso, che poco elegantemente tutti definivano “strambo”. E forse, proprio la 55enne Laura Frosecchi, la zia fornaia sempre pronta ad ascoltarlo, ha cercato con il dialogo di spronare Mattia Scutti, 22 anni, a trovarsi un lavoro, a dare una svolta alla sua vita. Ricevendo come risposta quattro, forse cinque, pallottole sul petto.

A due giorni dall’omicidio di Chiesanuova, la frazione di San Casciano famosa per la schiacciata, rimangono ancora dubbi sul movente. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo avrebbe premuto il grilletto contro la zia - che in quel momento si trovava da sola nella bottega che mandava avanti con il marito – al termine di una discussione, forse l’ennesima. Sfuma l’ipotesi del delitto per soldi: il giovane, secondo fonti vicino alla famiglia, avrebbe goduto di un assegno di disoccupazione dopo aver lavorato per più di un anno in una nota azienda vinicola nel fiorentino. Mentre prende sempre più piede lo spettro di un disturbo di natura psichica.

Ora il giovane, che giovedì si è prima barricato in casa, minacciando di rivolgere l’arma contro se stesso, per poi dopo quattro ore consegnarsi ai carabinieri, è accusato di omicidio volontario e porto e detenzione abusiva di armi clandestine, parti di armi, armi da guerra e munizionamento. L’arresto è avvenuto nella quasi flagranza del reato, e nella giornata di lunedì la titolare delle indagini, la pm Benedetta Foti, conferirà l’incarico al medico legale per il successivo esame autoptico.

Sotto i riflettori anche i rapporti interni alla famiglia: tra madre e figlio la convivenza sarebbe stata pacifica, mentre con il padre (e marito), per entrambi, il dialogo era da sempre litigioso. Da capire invece se tra Scutti e la zia Laura ci fossero attriti pregressi. Lavoro, futuro e cattive frequentazioni erano invece gli argomenti su cui facevano perno le discussioni che il ragazzo avrebbe avuto con altri parenti.

Oggetto di indagine è anche l’arma con cui Scutti ha sparato alla donna. Si trarrebbe di una pistola di piccolo calibro – che avrebbe la matricola abrasa e non risulterebbe essere censita nelle banche dati sulle armi – usata da distanza ravvicinata per essere sicuro di uccidere, considerata la modesta potenza di fuoco. Laura, spiega chi l’ha soccorsa, ha inoltre lottato fino alla fine, cercando fra l’altro di reagire dopo il primo proiettile, e il suo decesso è stato costatato solo dopo l’arrivo del 118.

Rimane quindi da chiarire come, dove e da chi Scutti ha ottenuto la pistola (non si esclude nessuna pista, anche quella del ritrovamento casuale), in quanto, secondo quanto emerge dal racconto della madre di Mattia, non risultava che il 22enne avesse un’arma.

Pochi dubbi invece rimangono sul profilo psichiatrico del ragazzo. Soggetto con disturbi fin dalla prima adolescenza, da minorenne si sarebbe già cacciato nei guai: reati bagatellari, di poco conto, che hanno comunque costretto la procura dei minori ad aprire un fascicolo a suo carico, ma soprattutto a disporre una perizia psichiatrica che adesso sembrerebbe essere in possesso dei carabinieri della compagnia di Scandicci e del comando provinciale dio Borgo Ognissanti. Lunedì è inoltre attesa l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip Gianluca Mancuso. Il ragazzo ha nominato Francesco Ceccherini come suo avvocato.