Firenze, 4 marzo 2024 – Rimane in carcere Luca Fumagalli, il 59enne accusato di aver ucciso la mamma di 85 anni, Brunetta Salvestrini, lo scorso 1 marzo nell’appartamento che condividevano in via Santa Lucia, nel centro di Firenze.
La misura è stata disposta dal gip Piergiorgio Ponticelli, che ha respinto la richiesta di misura di sicurezza provvisoria formulata dal difensore del 59enne. Il motivo era legato al fatto che Fumagalli è seguito da tempo dai servizi di salute mentale. Dal 2008 risulta anche interdetto perché incapace per vizio di mente.
Il pm Giuseppe Ledda ha invece disposto l'autopsia per stabilire la causa e l'ora del decesso della donna di 85 anni: l’esame sarà eseguito dal medico legale Martina Focardi. Ci sarà anche il consulente della difesa Raniero Becucci. Da anni Fumagalli, in base a quanto ricostruito, soffre di schizofrenia ed è seguito dai servizi di salute mentale. La madre si è sempre occupata di lui insieme al marito che però in questo periodo è ricoverato in ospedale. Da qualche giorno, sempre secondo quanto ricostruito, il 59enne non voleva assumere i farmaci previsti dal piano terapeutico per tenere sotto controllo la malattia.
Periodicamente riceve la visita dei servizi sanitari e non aveva dato, secondo quanto emerso, segni di aggressività. L'altro giorno, tra il 59enne e la madre sarebbe scoppiata una discussione, forse proprio a causa della terapia. La donna avrebbe chiamato un parente che una volta arrivato all’interno dell’appartamento avrebbe avuto un diverbio con Fumagalli. Quest’ultimo, al culmine delle discussione, lo avrebbe spinto: lo zio avrebbe quindi abbandonato l'abitazione per chiamare il 118. Sarebbe stato a quel punto che il figlio avrebbe picchiato e strangolato la madre causandone il decesso. Infine si è barricato in casa dove la polizia ha dovuto fare irruzione da una finestra.