REDAZIONE FIRENZE

"Denaro è già il passato. Lo Stato ora non si fermi"

La Fondazione Antonino Caponnetto del presidente Salvatore Calleri, attenta a denunciare le infiltrazioni delle mafie ("di tutte le mafie, anche straniere") si unisce alla soddisfazione per la cattura di Messina Denaro. Però guarda già al dopo. "Forse è la parte della vicenda più importante. Più importante della cattura: Cosa Nostra non aveva un capo in Messina Denaro ma solo un personaggio di spicco. Un ex plenipotenziario della Cupola che aveva in Riina il suo deus ex machina incontrastato. Dopo Riina l’amico fedele Denaro; dopo Denaro fiancheggiatori e personaggi di spessore diverso. Che debbono essere assicurati alla giustizia: potranno diventare la chiave di lettura degli ultimi 20 anni. Solo cosi l’operazione ’Denaro’ potrà dirsi conclusa. Politica e mafia, istituzioni e mafia, imprenditoria e mafia. Una volta scoperto il codice verranno fuori i nomi da troppo tempo tenuti nella cassaforte delle connivenze e delle complicità. Lo Stato deve essere più forte e determinato a sferrare il colpo di grazia".