Firenze, 10 luglio 2024 - “Non c'è da preoccuparsi in quanto la Asl ha tempestivamente messo in atto tutte le procedure necessarie a tenere sotto controllo la situazione”. Così Pierluigi Blanc, infettivologo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze, commenta il caso di Dengue registrato nei giorni scorsi a Capraia e Limite. L’infezione da Dengue, spiega l'infettivologo, si manifesta “nella maggioranza dei casi, con quella che viene definita la Dengue classica caratterizzata da febbre alta improvvisa, mal di testa, dolore nella zona oculare, forti dolori muscolari, dolore addominale con nausea e vomito, possibile esantema e lieve epatosplenomegalia, ovvero l'ingrossamento simultaneo di milza e fegato. Nella maggior parte delle persone questi sintomi durano circa una o due settimane e si risolvono con una guarigione completa”. La sintomatologia è comune ad altre patologie virali, ultima in ordine di tempo è la malattia da virus Oropouche, una arbovirosi che si trasmette all'uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare. “Per tale motivo è fondamentale l’anamnesi epidemiologica chiedendo al paziente se ha fatto viaggi in zone dove la Dengue è endemica. Gli ultimi due casi osservati nell' Ausl Toscana Centro sono infatti entrambi casi di importazione. Nel sospetto è poi indispensabile eseguire gli opportuni accertamenti ematici che comprenderanno la sierologia delle più comuni arbovirosi compresa la Dengue”. Che tipo di prevenzione si può fare? “Trattandosi principalmente di casi di importazione è necessario che coloro che si recano in viaggio nei paesi dove la Dengue è endemica (in questo momento per esempio stiamo assistendo a una particolare recrudescenza di casi in America Latina, in particolare in Brasile) vengano informati sulle precauzioni da prendere per ridurre il rischio delle punture delle zanzare durante il soggiorno. Al ritorno da viaggi in paesi endemici se compaiono sintomi compatibili è indispensabile che venga informato immediatamente il medico di medicina generale per avviare tempestivamente le idonee procedure diagnostiche. Una volta accertato un caso è indispensabile attuare una bonifica nella zona abitata dal paziente, come è stato fatto nell’ultimo caso che si è verificato nell’Empolese, per abbattere la presenza dei vettori ricordando che la trasmissione interumana diretta non è descritta. Attualmente è disponibile un vaccino tetravalente contro la Dengue ma al momento è indicato solo in particolari categorie a rischio e non per i viaggiatori in aree endemiche”.
CronacaDengue, Medici Fiorentini: “Ecco come riconoscerla”