
I Promessi Sposi, brillante rilettura del capolavoro di Manzoni firmata da Angelo Savelli, che ne cura. la regia con Ciro Masella
C’è "Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno" e lì vicino, che passeggia, compare Don Abbondio, che deve sposare Renzo e Lucia, ma non può. Per colpa di Don Rodrigo e dell’Innominato. Un fatto a cui non può, o forse non vuole, opporsi neanche l’Azzeccagarbugli. Venerdì e sabato (ore 21) torna al Teatro di Rifredi una commedia, anzi due commedie in una, tratta dal capolavoro di Alessandro Manzoni, dal titolo ‘I promessi sposi ovvero questo spettacolo non s’ha da fare’. L’adattamento e la riduzione sono di Angelo Savelli, che cura anche la regia insieme a Ciro Masella, in uno spettacolo prodotto da Teatro della Toscana.
Una messa in scena divisa in due, quindi, con la prima tutta fatta di travestimenti e azioni piene di suspence e con la seconda introspettiva dove si nota la deriva dei personaggi. Infine, il lieto fine voluto dalla Provvidenza. Un Manzoni fedele al testo, ma in jeans e maglietta, capace di riflettere sulla condizione umana contemporanea. Uno spettacolo che vuole essere ironico, là dove anche Manzoni lo era, con sette giovani attrici e attori. Un lavoro, quello dell’adattamento del testo, che mette in risalto la commedia della povera gente, con due giovani lombardi "che parlano un toscano illustre", per citare Paolo Poli, e che vogliono solo sposarsi, ad accompagnarsi alla commedia dell’intera umanità, fatta di persone buone e cattive, di rabbia, desiderio e paura, dove tutti possono ritrovarsi. I biglietti si possono acquistare alla biglietteria del teatro oppure su teatrodellatoscana.vivaticket.it.
Lorenzo Ottanelli