REDAZIONE FIRENZE

Destino Loggia Isozaki Un contenzioso legale potrebbe costare milioni di danni

Riaperto il dibattito in attesa del Consiglio superiore dei beni culturali. Giani incalza: "Un tormentone lungo trent’anni, si dia la soluzione. Il museo più importante d’Italia merita un’uscita degna rapidamente".

Destino Loggia Isozaki Un contenzioso legale potrebbe costare milioni di danni

La storia infinita della loggia Isozaki innervosisce gli ambienti politici. E’ ancora in sospeso il destino della loggia disegnata da Arata Isozaki (insieme al collega italiano Andrea Maffei) come nuova uscita degli Uffizi. La riunione a Palazzo Vecchio – alla quale hanno preso parte il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il sindaco Dario Nardella, la soprintendente Antonella Ranaldi e un delegato del direttore degli Uffizi Eike Schmidt – è servita per rifare il punto della situazione in attesa che il Consiglio superiore dei beni Culturali si esprima sul progetto di Isozaki.

Non è mistero che al sottosegretario Sgarbi non piaccia la soluzione dell’archistar giapponese, mentre il sindaco Nardella l’ha sempre preferita, l’impegno preso è di collaborare.

Quello della loggia Isozaki "è un tormentone di cui parliamo da trent’anni, ritengo che si debba procedere in modo rapido per dare una risposta definitiva perché onestamente" questa lunga fase "dà un senso di precarietà all’uscita del più importante museo italiano che conta ogni anno oltre due milioni di visitatori", incalza il governatore toscano Eugenio Giani. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a Venezia per il Festival, sul tema sceglie la via del silenzio. Anche perché una decisione deve arrivare prima dal Consiglio superiore dei beni culturali.

A nessuno sfugge che bocciare un progetto vincitore di concorso 25 anni anni fa potrebbe costare un bel po’ di soldi in termini di risarcimento danni. L’architetto Andrea Maffei, in tutte le occasioni in cui è stato contattato, ha sempre ribadito che la loggia "non è una struttura legata a una moda architettonica, perché riprende i timbri dell’architettura brunelleschiana ed è un’opera senza tempo, pensata per durare in eterno, al di là dei gusti del momento".

Nessuno ha detto che si procederà per vie legali. Ma il concorso è stato vinto. E non ci sarebbe motivo per non far valere un diritto dopo un quarto di secolo di attesa.

Nel dibattito riaperto si inserisce il gruppo consiliare di Sinistra progetto comune di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi. "La loggia non è un capriccio dell’architetto, ma doveva rappresentare il punto di unione tra nuova architettura di qualità e il monumento contenitore di opere d’arte – incalzano – Dopo un concorso internazionale, un progetto pagato e anni di disservizi, il Comune permette alla destra di accantonare tutto? Nel frattempo Palazzo Vecchio ha compromesso politicamente i rapporti con gli Uffizi e il conto lo pagherà la cittadinanza che rischia soluzioni veloci e non all’altezza di Firenze".

iu