
Guerra totale sui contributi alla campagna per le amministrative 2024. Draghi: "Niente gossip, ma controllate che sostengono il controllore". Per Fossi "solo un minestrone volto a screditare il centrosinistra". .
È meglio partire dal fondo della vicenda. "Qualcosa puzza nel comune di Firenze. La domanda è se puzzi solo così oppure se questa sia la punta dell’iceberg di altri puzzi". Eike Schmidt scomoda l’Amleto per il colpo di cannone finale. Nel mirino del centrodestra in Palazzo Vecchio che convoca una conferenza, l’affaire dei contributi alla campagna elettorale 2024 della sindaca. Rendicontati e pari a 250mila euro. Eppure, nonostante la totale trasparenza, per il vicario del Salone de’ Dugento, Alessandro Draghi (FdI) "siamo di fronte al sistema Funaropoli". Il meloniano riparte dal dossier della partecipata Aboca - già riportato su La Nazione -, società che controlla l’80% delle farmacie comunali. Ma l’asticella si alza con la menzione di un gruppo di associazioni "vicine al centrosinistra" e dei loro "passaggi di denaro". "Punto su Firenze, guidata da Maurizio Frittelli, attuale presidente di Montedomini, nel 2024 ha raccolto 87.400 euro di fondi. Di questi - dice Draghi - ne ha girati 10.000 a ‘Firenze Futura’, che a sua volta ha versato 15.000 euro alla sindaca per la sua campagna". Non basta, restano "due episodi più gravi". Il primo si riferisce a Ridemovi, società che gestisce il bike sharing a Firenze e a presunti accostamenti temporali prospettati dal centrodestra. In particolare sui finanziamenti per la campagna elettorale di 2 mila euro da parte dell’affidatario del servizio di sharing. Nell’elenco dei sostenitori di Firenze Futura compare anche studio Architecna Engineering al quale è stato affidato lo studio di fattibilità del nodo di interscambio del tram di viale Europa. "Non si tratta di gossip come sostiene il Pd, ma di controllate che sostengono il controllore".
La deflagrazione? L’annuncio del presidente della commissione Controllo, Bambagioni (Lista Schmidt) di un imminente "esposto in procura". Ma ancora non depositato. Il listone di nomi snocciolati è denso: "Ci sono tre membri della famiglia Perini incardinati nel potere fiorentino, babbo, figlia e sorella", tuona Bambagioni, che, esondando, cita tra i finanziatori "il presidente e l’ad di Alia Multiutility Perra e Irace, Frittellli a Montedomini, Marco Ungar, nominato con Vivilla Zampini nell’organismo indipendente di valutazione del Comune, Andrea Quartini nell’organo di vigilanza di Publiacqua, Antonella Giachetti nel cda del Maggio". "Che ne pensa il Pd o il segretario cittadino Ceccarelli che poi riceve un incarico in Città Metropolitana? - imperversa l’ex dem -. O la segretaria metropolitana Monica Marini, che segnaleremo all’Anac, assunta come capo di gabinetto da Funaro? I segretari sono a busta paga di chi ha in gestione le istituzioni: senza fare niente per la campagna di Schmidt abbiamo speso 200mila euro. Funaro, minimo ha speso 1-1,5milioni, il sospetto è che ci siano finanziamenti occulti".
E Funaro? Non batte ciglio, dopo aver disposto il mandato ai suoi legali di verificare tutte le azioni possibili da intraprendere "sulle gravi affermazioni". Querele in vista a parte, il plotone del Pd si è schierato a sua difesa. L’inquilino di via Forlanini, Emiliano Fossi ha espresso "massima vicinanza e solidarietà a Funaro, Marini e Ceccarelli" dato che "l’attacco è una mera operazione volta a denigrare il centrosinistra. La destra sta facendo un minestrone: Marini, riferibile per FdI alla legge Severino, quando invece è assunta secondo le norme dell’articolo 90, ma anche al segretario cittadino Ceccarelli". Per il trio consiliare dem Milani, Innocenti, Balli, "sono state fatte dichiarazioni indegne per chi sta nelle istituzioni e lesive della dignità di chi amministra. Ci viene allora da chiedere conto anche dei finanziatori della campagna elettorale del centrodestra, ci risultano imprese che hanno appalti con il Comune. Che avrebbero fatto in caso di vittoria?". E su Marini, ribattono, "è noto che nei ruoli di fiducia come il capo di gabinetto ci si avvale di persone di fiducia, con esperienza politica. Peraltro, è di poche settimane fa la legge promossa proprio da Fratelli d’Italia per rivedere la legge anticorruzione ed eliminare le incompatibilità".
Chiude il cerchio Marco Semplici (Lista Funaro): "Per l’entità dei fondi si evince come si tratti di tanti piccoli microfinanziamenti arrivati da cittadini veri e concreti. Alcuni tra i sostenitori di Schmidt negli scorsi anni hanno finanziato lo stesso gruppo di FdI come il caso di Gennaro Galdo, vicepresidente della Fondazione del Maggio, oppure Francesco Macrì, presidente esecutivo di Estra Spa".