L’attuazione della delega fiscale da parte del governo ha determinato l’introduzione di una modifica significativa al Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi, con l’obiettivo di riordinare le detrazioni Irpef. Questa modifica,che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025 (e quindi scatterà con la dichiarazione dei redditi da presentare nel 2026), non ha però effetto sui contribuenti con redditi inferiori a 75mila euro, i quali possono continuare a beneficiare delle detrazioni secondo le modalità degli anni precedenti, fino alla capienza fiscale.
Cambia, invece per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro annui, suddivisi in due fasce di reddito, ovvero tra 75 e 99mila euro e oltre i 100mila. "Per la prima fascia – spiega Gianluca Cavallaro, presidente del Caf Uil Toscana - è prevista una detrazione massima che va da 7mila a 14mila euro, in base a coefficienti che tengono conto del nucleo familiare". Il limite massimo alle detrazioni spettanti si ottiene, dunque, moltiplicando l’importo base per il coefficiente previsto per il numero di figli a carico presenti nel nucleo. L’importo base per la detrazione è di 14mila euro e il coefficiente è 0,50 in caso di famiglia senza figli, 0,70 con un figlio, 0,85 con due e 1 con tre o più figli. Così, un nucleo familiare senza figli a carico può portare in detrazione al massimo 7mila euro di spese, pari a 14mila euro di importo base per il coefficiente 0,5. Per un nucleo familiare con un solo figlio a carico le detrazioni possono raggiungere al massimo 9.900 euro, se i figli a carico sono due si sale a 11.900 euro, fino al massimo di 14mila euro con tre o più figli. "Per i redditi oltre i 100mila euro – prosegue il presidente dei Caf Uil Toscana – permangono gli stessi coefficienti, ma la detrazione massima è pari a 8mila euro". Dunque le detrazioni saranno 4mila euro al massimo per famiglia senza figli a carico (importo base di 8mila euro moltiplicato 0,5 di coefficiente), 5.600 euro per un nucleo familiare con un solo figlio a carico (8mila moltiplicato 0,7), 6.800 per famiglia con due figli a carico (8mila per coefficiente di 0,85) e 8mila euro al massimo se i figli sono più di due (8mila euro moltiplicato 1 come coefficiente).
Restano fuori da questo meccanismo le spese sanitarie (detraibili solo per l’importo che eccede i 129,11 euro), gli oneri detraibili per mutui e prestiti contratti fino al 31 dicembre 2024 e le spese detraibili sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per quelle spese detraibili che vengono ripartite in più annualità, come ad esempio le spese per l’acquisto di strumenti che favoriscono la mobilità delle persone con disabilità o quelle per il recupero e la riqualificazione energetica degli edifici, viene considerata la quota di spesa riferita a ciascun anno.
Monica Pieraccini