
Pareti green e aule immersive, migliaia di docenti affollano la kermesse . Valditara: "Integrazione, soldi per ridurre il gap". Funaro: "Non concordo".
Firenze, 13 marzo 2025 – L'intelligenza artificiale? E’ già una realtà tra i banchi di scuola. E’ quanto emerge da una indagine Indire - La Tecnica della scuola, realizzata tra gennaio e febbraio coinvolgendo 1.803 docenti su base volontaria. La ricerca è stata presentata oggi a Firenze all'interno della fiera Didacta Italia. I docenti dichiarano di avere utilizzato l'Ia durante la propria attività come strumento a supporto della didattica (52,4%) e come modalità compensativa per gli studenti più fragili (10%); molti docenti, inoltre, si servono dell'Ia anche per attività non di docenza, come per realizzare relazioni e progettazioni didattiche (56,7%), ma anche come «assistente» alla verbalizzazione e stesura delle riunioni (21,5%). In prevalenza, la utilizzano docenti over 50, nell'80% dei casi donne assunte a tempo indeterminato nella scuola secondaria con almeno 10 anni di insegnamento di materie umanistiche.
Tra chi non usa l'intelligenza artificiale, invece, prevale il desiderio di svolgere dei corsi formativi per saperne di più: è significativo che il 75% dei docenti che hanno partecipato alla rilevazione sostenga che i colleghi che non fanno uso di Ia siano privi di competenze e necessitino di formazione, quasi a giustificarne il mancato coinvolgimento. Se è vero che appena il 14,6% dei docenti non ritiene utile che lo strumento entri nelle scuole per migliorare la didattica, il cammino per parlare di intelligenza artificiale protagonista nei nostri istituti scolastici appare tuttavia ancora lungo: circa un terzo dei docenti partecipanti alla ricerca ha infatti dichiarato di non farne uso e coloro che la utilizzano lo fanno comunque quasi sempre a livello gratuito, con la conseguenza di fruire dei benefici dello strumento solo ad un livello sostanzialmente basico. Gli insegnanti in prevalenza hanno anche evidenziato che gli studenti dovrebbero valutare le implicazioni etiche che comporta l'uso dell'intelligenza artificiale generativa. Tra i pericoli evidenziati dalla maggior parte degli insegnanti svetta quello che l'Ia dovrebbe essere usata con molta attenzione, perché potrebbe indurre gli studenti a dare credito a risultati non sempre attendibili.
Per la maggior parte dei docenti che hanno partecipato alla rilevazione, l'intelligenza artificiale risulta un supporto alla didattica ordinaria ed è utile per preparare le lezioni, ma anche nella pianificazione e organizzazione delle attività di non docenza. Inoltre, in netta prevalenza i docenti hanno spiegato che la utilizzano per simulazioni e previsioni di risultati. La gran parte del corpo insegnante che ha partecipato alla ricerca ritiene infine che l'intelligenza artificiale consenta di simulare un dialogo in una lingua comunitaria, come pure di costruire dei test per la verifica immediata delle conoscenze raggiunte da ogni studente, confermando il supporto pratico anche all'attività di valutazione delle competenze.
Intanto, a Didacta Poste Italiane è presente con il progetto “Il Risparmio che fa Scuola”.
Arrivato alla seconda edizione, ha l’obiettivo di formare le nuove generazioni alla cittadinanza economica, attraverso la promozione della cultura del risparmio, sia dal punto di vista finanziario sia come salvaguardia dell'ambiente. In questo primo anno di attività sono stati raggiunti già 224mila studenti in tutta Italia e si punta a coinvolgerne un milione entro il 2029.
“Il Risparmio che fa Scuola”, promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, è in linea con le tematiche e l'approccio previsti dal Ministero dell’Istruzione e Merito sull’insegnamento dell'educazione civica: centralità dello studente, trasversalità delle proposte, riscontro delle attività nell’esperienza reale, riferimento costante alla Costituzione come fondamento della convivenza e del patto sociale nel nostro Paese, attenzione al lavoro come diritto, dovere e valore, in coerenza con i processi di crescita dei bambini e dei ragazzi nei diversi gradi di scuola.