
Giacomo Bugliani
Firenze, 14 giugno 2023 - Il Consiglio regionale della Toscana, nella seduta di ieri, martedì 13 giugno, ha approvato attraverso una risoluzione l’attività svolta dal Difensore civico regionale nel 2022. La risoluzione, già approvata dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), passa con 21 voti a favore (Pd, Italia viva) e 11 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia e Gruppo misto-Toscana domani).
Si tratta di una istituzione che nasce per la tutela non giurisdizionale dei diritti fondamentali. La competenza del Difensore civico si estende nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, compresi gli Uffici periferici dello Stato e dei gestori dei Pubblici Servizi. L’azione del Difensore civico si caratterizza per essere appunto non giurisdizionale e quindi basata sull’informalità, la speditezza, il tentativo di portare il conflitto che l’utente ha con l’Amministrazione nell’ambito della risoluzione conciliativa e non del conflitto. La figura ha il potere di segnalare le disfunzioni. È lo stesso presidente Bugliani a tratteggiare le linee dell’attività, segnalando “l’evidente anomalia dovuta al fatto che l’attuale Difensore civico Lucia Annibali, che ha presentato la relazione in Commissione, non ricopriva questa carica nel 2022 (è entrata in carica lo scorso mese di gennaio, ndr)”. L’attività è stata svolta dall’Ufficio del Difensore, in conseguenza delle dimissioni del precedente Ombudsman, Sandro Vannini, che ha lasciato l’incarico nell’aprile 2022.
“Si registra una flessione delle istanze presentate – prosegue Bugliani – che raggiungono il numero pur sempre consistente di mille e 495, ma con una diminuzione probabilmente determinata dal protrarsi della pandemia. Nonostante le difficoltà legate alla successione nella figura del difensore, la tutela civica a livello regionale è stata garantita con continuità ed efficienza, con una progressiva apertura di sportelli sul territorio, che ha agevolato l’accesso ai cittadini in maniera realmente gratuita: nei territori di Pistoia, Arezzo, Siena, Pisa, nella Valdichiana senese e in quella aretina, nella Valdera, a Grosseto, a Prato e a Livorno. È proseguita attività conciliativa presso l’Autorità idrica toscana e, attraverso le commissioni miste conciliative, in ambito sanitario. Un aspetto particolare riguarda l’esame dei dinieghi di accesso da parte sia della Regione e delle aziende regionali, sia degli Enti locali”.