
di Manuela Plastina
I primi sintomi sono stati un mal di gola persistente, che non se ne andava neanche con dosi prolungate di antibiotici, e una spossatezza diventata eccessiva per una ragazza così giovane, nonostante la sua vita tra mille impegni, lo studio e la musica. Era il 27 dicembre quando Diletta Domenichini ha ricevuto l’esito delle analisi del sangue nel giro di poche ore è finita in ospedale nel reparto di oncoematologia di Careggi. Leucemia linfoblastica acuta la terribile diagnosi che ha tentato di mettere in pausa l’entusiasmo di questa giovane di 23 anni.
Di Tavarnelle Valdipesa, laureata due mesi prima in musicologia a Cremona, all’inizio del corso di studi per la magistrale, si è ritrovata all’improvviso in un incubo che affrontato da subito con determinazione. "Dopo 5 minuti di pianto, ho chiesto ai dottori di fare tutto quello che era necessario per tornare subito a suonare". Il percorso è stato lungo, non facile.
"Mamma mi è stata accanto finché possibile, poi è arrivato il Covid e sono rimasta sola. Ma ho sentito sempre la vicinanza degli amici e della famiglia e ho trovato una grande professionalità, umanità e sostegno da parte di tutto il personale dell’oncoematologia. Mi son sentita sempre al sicuro e protetta". Ha continuato a studiare seppur a distanza, appena è riuscita a uscire dall’ospedale per una settimana ha dato ben due esami universitari. Poi una variante della leucemia l’ha costretta a un trapianto. "L’8 aprile, in pieno lockdown, un donatore tedesco al 100% compatibile ha detto sì a donarmi il suo midollo. Dopo un altro ciclo di chemio, ho avuto il trapianto il primo giugno".
Dopo 40 giorni è uscita dall’ospedale "ed è partita la mia rinascita. Mi sono avvicinata al servizio Lilt di psiconcologia del Cerion a Villa delle Rose, con sedute individuali con la psicoterapeuta Giovanna Franchi. Su suo suggerimento sono entrata nel gruppo di musicoterapia. Mi sono sentita ascoltata, compresa, abbiamo condiviso paure ed emozioni senza concentrarci sulla malattia, ma sui nostri sentimenti. È stata un’esperienza bellissima, fondamentale". Ora Diletta è tornata a cantare e suonare la chitarra anche sul canale Youtube che porta il suo nome. "Questa malattia non è stata un ostacolo, ma un inciampo – conclude – che mi ha permesso di incontrare professionisti eccezionali e nuovi amici. Sono ripartita grazie alla musica e a chi non ha mai smesso di credere in me. È un nuovo cammino".