Si sente molto spesso parlare di inquinamento urbano e dei suoi effetti. In meteorologia e climatologia l’isola di calore è il fenomeno che determina un microclima più caldo nelle zone a forte densità abitativa. Tale fenomeno spesso si verifica nelle città ed è appunto detto isola di calore e consiste nel riscaldamento locale e in un aumento delle temperature fino a 4-5° rispetto alle aree periferiche. Un esempio per comprendere meglio quanto valga l’aumento di temperatura, seppur lieve, riguarda il nostro corpo: se la temperatura aumenta di 4° abbiamo la febbre. Il fenomeno in questione è causato dall’intensa urbanizzazione: si concentra infatti nei centri urbani e dipende dalle superfici coperte da pietre o asfalto e dalla fitta presenza di edifici. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento di intensità delle ondate di calore. La conseguenza è la crescita delle temperature che porta a un incremento di utilizzo di condizionatori, a un consumo maggiore di energia e ad un aumento delle emissioni inquinanti. Quali sono le soluzioni che potremmo adottare per ridurre il problema? Un esempio è la forestazione urbana che consiste nella piantagione e gestione di nuovi alberi e piante all’interno dell’ambiente urbano.
I suoi benefici riguardano l’aumento della biodiversità ovvero la varietà di organismi diversi sulla terra, il miglioramento della salute dei cittadini, la riduzione del rumore urbano e il rafforzamento dell’unione della comunità con maggiore interazione sociale. La forestazione urbana è una grande alleata contro la lotta alle isole di calore perché grazie agli alberi fornisce ombra naturale, assorbe CO2 dall’atmosfera, filtra l’aria, riduce l’inquinamento atmosferico e la mortalità. Si può intervenire scegliendo materiali adeguati e valorizzando il verde, per esempio con la piantagione di alberi più adatti.
La rigenerazione urbana può essere un’altra buona strategia per risolvere il problema. Infatti con la riqualificazione di quartieri e aree abbandonate si può aiutare la città, migliorando i suoi spazi e la vita dei suoi abitanti. Questo tipo di intervento nacque in Inghilterra in età Vittoriana per migliorare le pessime condizioni di vita nelle città causate dall’industrializzazione. Si diffuse in Italia solo negli anni ‘90 del Novecento e oggi risulta una tecnica molto diffusa e utilizzata in tutti i paesi sviluppati. Riteniamo che questi progetti siano molto importanti per le persone e per l’ambiente e crediamo che sia opportuno finanziarli, dando la precedenza alle aree dove sono presenti edifici pubblici come strutture sanitarie, scolastiche e di svago quali aree verdi in quanto di importanza sociale.