NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Diritti, è possibile accedere ai servizi delle biblioteche Sdiaf con identità alias

La formazione per gli operatori delle biblioteche svolta in collaborazione con associazioni della Consulta Lgbtqia+

Benedetta Albanese

Benedetta Albanese

Firenze, 14 dicembre 2024 - Da lunedì 16 dicembre 2024 le biblioteche che aderiscono al Sistema documentario integrato dell’Area Fiorentina Sdiaf garantiscono alla propria utenza la possibilità di richiedere l’attivazione di un alias, ovvero la sostituzione del proprio nome anagrafico con un nome e il genere di elezione che potranno essere utilizzati per l’accesso ai servizi bibliotecari di consultazione e prestito. La novità fa seguito alla delibera di giunta, approvata lo scorso aprile, con oggetto “Attivazione della cosiddetta identità alias per gli utenti delle biblioteche della rete Sdiaf al fine di garantire l’autodeterminazione di genere e eliminare le discriminazioni”.   “Il Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina Sdiaf – spiega chi ha organizzato il servizio - intende garantire alle persone maggiorenni iscritte alle biblioteche che vi aderiscono un ambiente di studio, di confronto e di incontro inclusivo, e tutelare il benessere psico-fisico di coloro che non si identificano con il proprio genere o hanno intenzione di intraprendere o stanno intraprendendo un percorso personale di transizione di genere”. Con l’attivazione dell’alias è prevista l'assegnazione di un'identità provvisoria, senza valore legale, che resta per tutta la durata dell’iscrizione, oppure fino alla richiesta di cancellazione o nuova modifica di questa stessa identità da parte di chi ha richiesto, oppure ancora fino all’anonimizzazione su richiesta o per inattività nell’uso del servizio bibliotecario per 10 anni consecutivi.  Dopo l'attivazione dell'alias, il nome di elezione sarà presente sulla tessera Sdiaf da usare nel contesto delle biblioteche del sistema, e nel software gestionale di Sdiaf che registra le iscrizioni al servizio di consultazione e prestito bibliotecario (il nome anagrafico resta invece valido per i servizi che prevedono interazioni con enti esterni a Sdiaf o procedure con particolare rilevanza giuridica). “L’identità è forse l’aspetto che più di ogni altro riguarda personalmente ognuno di noi – dice l’assessora alle pari opportunità Benedetta Albanese – ha a che fare con la conoscenza di sé, oltre che con il diritto ad autodeterminarsi nella propria sfera privata e in quella pubblica. La possibilità di vivere la vita quotidiana con la propria identità alias, al posto di quella anagrafica in cui non ci si riconosce, è un’importante conquista di dignità e di libertà che ha un valore universale per ogni persona. Il fatto che questo riconoscimento parta dalle biblioteche non è un caso, perché è nei luoghi della conoscenza che nascono le affermazioni dei diritti. La possibilità di utilizzare l’identità alias per i servizi del sistema Sdiaf è un primo passo, e al tempo stesso è il manifesto di un principio che deve uscire da contesti specifici e affermarsi sempre più come un diritto riconosciuto ovunque”.  “Dove c’è cultura e conoscenza c’è il riconoscimento degli altri e di se stessi – dice l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini – le biblioteche sono i luoghi che per definizione accolgono tutte le persone e tutte le idee, gli scaffali ospitano libri che contengono i pensieri più svariati e ogni diversa sensibilità, le sale di lettura ospitano tutti noi senza alcuna discriminazione. E’ bello che il riconoscimento di un diritto così importante come l’affermazione della propria identità individuale parta proprio dalle nostre biblioteche cittadine; l’obiettivo è diffondere sempre più questo diritto, estendendolo a tutti i servizi in cui sia possibile”.