Firenze, 23 dicembre 2015 - Può una persona disabile non autosufficiente morire da sola, in casa, e per alcuni giorni nessuno accorgersi di niente? A Firenze? Per di più a pochi giorni dal Natale? La domanda se la sono posta in tanti, fra gli amici e i conoscenti di Roberto Guerri, sessant’anni, figura storica del mondo della disabilità, noto per le sue battaglie e per il suo impegno civile, e per la voglia di vivere comunque una vita indipendente, nei limiti che il destino gli aveva imposto. Roberto Guerri è stato trovato morto nella sua casa popolare in via della Casella il 13 dicembre, ma la notizia si è diffusa soltanto ieri, dopo che la Cgil ha preso posizione sulla vicenda e diffuso una nota nella quale chiede di fare chiarezza sulle circostanze della morte di Roberto. «Roberto Guerri, una persona con grave disabilità che si muoveva solo con la carrozzina elettrica, che guidava con una mano tramite joystick, è stato trovato morto della sua abitazione, in una situazione di drammatico disagio. Roberto era da settimane in una situazione di solitudine e abbandono, tanto che i vicini di casa più di una volta hanno dovuto chiamare il 118, e pare che gli è stato anche proposto un ricovero che sembra Roberto abbia rifiutato», scriveva ieri la Cgil regionale.
«Come è possibile sia accaduto un fatto come questo? E soprattutto come e quando è morto Roberto? Sono domande a cui è doveroso dare risposte – dichiara Adriano Turi del Coordinamento delle politiche della disabilità della Cgil Toscana – occorre fare chiarezza non per spirito punitivo ma per evitare che fatti come questo accadano ancora. È indispensabile dar voce a questa morte silenziosa». «Roberto aveva un assistente che lo aiutava nelle sue funzioni quotidiane e che chiamava lui stesso. Nelle ultime settimane il 118 era stato allertato due volte, il 28 novembre e il 9 dicembre – dichiara Sergio Gramigni, uno degli amici di Roberto che in questi giorni si è attivato scrivendo anche al presidente della Regione, Enrico Rossi – Il 9 Roberto è stato trovato in casa solo e in condizioni degradanti. Dopo cinque giorni è stato trovato senza vita, morto probabilmente da due o tre giorni almeno. Come è possibile?». L’assessore comunale Sara Funaro, però, non ci sta. «Guerri è stato sempre seguito, aveva anche il contributo più alto per la vita indipendente: 2.500 euro al mese. Aveva una malattia grave e un carattere risoluto: in casa non voleva la badante e spesso non apriva agli assistenti. Abbiamo fatto il possibile per stargli sempre vicino».