FIRENZE
Cronaca

Disabilità e accertamento: "Sperimentazione flop. È una corsa a ostacoli"

La denuncia della Cgil a un mese dall’inizio delle nuove procedure "Troppa burocrazia che grava su utenti e medici: servono correttivi urgenti".

Secondo al Cgil le procedure oggi. in sperimentazione graverebbero troppo sui medici di famiglia e sui pazienti

Secondo al Cgil le procedure oggi. in sperimentazione graverebbero troppo sui medici di famiglia e sui pazienti

di Manuela Plastina

è una delle nove province in Italia coinvolte nella sperimentazione della nuova procedura per l’accertamento della disabilità. Dal 1 gennaio 2026 sarà applicata in tutta Italia. Ma secondo la Cgil, i dati di questo primo mese mostrano "procedure che gravano troppo sia sugli utenti che sul sistema sanitario. Così non si va avanti". Dati alla mano, Giancarla Casini (Cgil ), Emilio Fabbri (Inca), Alessio Focardi (Ufficio politiche disabilità), Chiara Tozzi (Spi) mostrano che il nuovo sistema non funziona. Se fino al 31 dicembre all’emissione di un certificato da parte di un medico, seguiva una fase amministrata gestita dai patronati, ora il certificato medico introduttivo deve essere inviato telematicamente all’Inps con procedure più complesse. "I medici certificatori impiegavano 30 minuti per ogni pratica. Ora arrivato anche 90 minuti" dicono i rappresentanti sindacali. Un aggravio eccessivo, in un momento già difficile per la sanità che si aggiunge al già delicato lavoro dei medici di base, oberati da altre ri chieste. Col risultato che adesso non è più possibile da parte dei medici rispondere in tempi rapidi alle richieste dei pazienti, con attese prolungate nel tempo. Cambiano anche i prezzi, denunciano i rappresentanti della Cgil e il rischio del rialzo è dietro l’angolo: "Il costo del certificato aumenta, non essendo regolato per legge, ma lasciato alla scelta del singolo". Le difficoltà del nuovo sistema sono testimoniate dagli accessi al patronato: dopo la fase prettamente sanitaria infatti bisogna comunque trasmettere i dati socio-economici all’INPS per la liquidazione delle competenze economiche. Su questo, possono intervenire i patronati. Ma quello della Cgil, che fino al 2024 registrava 1000 accessi al mese, a gennaio ne ha espletati solo 40. "Segno che il sistema non funziona" dicono dal sindacato. Della valutazione poi, se prima se ne occupavano le Asl, ora è in mano ai soli tre centri Inps presenti in tutta la provincia. "Troppo pochi" per un bacino di utenza vastissimo: da questa procedura passano i riconoscimenti di invalidità, le pensioni e gli assegni di accompagnamento, ma anche diverse prestazioni sanitarie come protesi e assistenza, l’attestazione di una condizione di svantaggio sociale da disabilità (necessaria per alcuni benefici della 104). Il nuovo iter coinvolge anche chi ha bisogno di permessi lavorativi per assistere un familiare, di agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli e ausili, di priorità per determinati servizi. Ancora questo percorso è fondamentale per l’assistenza domiciliare, la partecipazione ai centri diurni, i servizi di trasporto agevolato, le detrazioni fiscali per spese mediche, l’Iva agevolata, il collocamento mirato, contributi per la casa. Un numero vastissimo di servizi che, secondo la Cgil, si arenano in una procedura non più adeguata. E lancia l’allarme: "Se la sperimentazione ha questi effetti, il Governo, l’Inps e le istituzioni locali trovino correttivi e regolino i prezzi prima di coinvolgere tutta Italia in una riforma che non funziona".