
A Firenze si è fatto il punto sulla sperimentazione della riforma sulla disabilità
Tempo di bilanci per le nuove modalità di accesso alle prestazioni della disabilità. A tre mesi dall’avvio della sperimentazione, Inps, politica, sanità e stakeholder, insieme alle associazioni di categoria, si sono confrontati, a Firenze, sulle nuove procedure. Una scelta, quella del capoluogo toscano, non casuale, visto che si tratta di una delle prime province (insieme ad altre otto) a sperimentare, dal 1° gennaio 2025, il percorso d’integrazione previsto dalla riforma della disabilità, fortemente voluta dalla ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli, adottata dal governo nel 2024. Il convegno "La riforma della disabilità Sanità, previdenza e assistenza: come costruire un sistema integrato, efficiente ed inclusivo", tenutosi ieri a Firenze, nella sede Inps di Palazzo Pazzi, è stato l’occasione per fare un primo bilancio sulla riforma, in attesa che nel 2027 entri pienamente in vigore. Sono oltre 32mila le prestazioni che l’Inps eroga nella provincia fiorentina e quasi 160mila quelle sul territorio della Toscana.
"Ci troviamo di fronte a una sfida non solo organizzativa, ma profondamente culturale – ha detto il presidente Inps, Gabriele Fava -. Ripensare la relazione tra lo Stato e le persone con disabilità, tra le istituzioni e le famiglie. L’obiettivo immediato è rendere le procedure più rapide, comprensibili e snelle. Non può essere la burocrazia a dettare il ritmo della vita delle persone. Con questa riforma, concreta attuazione del welfare generativo, l’Inps diventa il soggetto unico di riferimento per la disabilità. La riuscita dipenderà dalla stretta collaborazione tra tutti i soggetti e attori istituzionali coinvolti con l’Inps. Ringrazio la ministra Alessandra Locatelli per aver affidato all’Istituto questo compito". "Una delle novità più significative della riforma – ha proseguito il direttore generale Inps, Valeria Vittimberga - è il superamento della procedura bifasica: non ci sarà più una doppia verifica da parte di Asl e Inps. L’intero processo sarà gestito direttamente dall’Istituto, con un indubbio vantaggio in termini di efficienza, rapidità e riduzione del carico burocratico per i cittadini".
"La capacità del sistema di riconoscere e accogliere la complessità della persona è al centro di questa riforma – ha sostenuto il direttore di Inps Toscana, Maurizio Emanuele Pizzicaroli -. Non si guarda più solo all’aspetto sanitario, ma anche alle dimensioni psicologiche, sociali e ambientali che incidono sulla qualità della vita". Hanno preso parte al convegno, tra gli altri: il direttore centrale salute e prestazioni disabilità Inps, Filippo Bonanni; il coordinatore medico legale Inps, Raffaele Migliorini; l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli; il dg sanità della Regione Federico Gelli e il dg Asl Centro, Valerio Mari.