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Discarica nel torrente, Arpat: “Nessun peggioramento della qualità delle acque”

Le analisi sul corso d’acqua Rovigo a Palazzuolo sul Senio non rilevano contaminazioni significative dopo la frana che ha riaperto una vecchia discarica. In corso ulteriori verifiche

Discarica nel torrente, Arpat: “Nessun peggioramento della qualità delle acque”

Firenze, 11 aprile 2025 – “Nessun peggioramento nella qualità delle acque del torrente Rovigo, a Palazzuolo sul Senio, dopo la frana che ha portato alla luce una vecchia discarica risalente a oltre 50 anni fa”, lo confermano i risultati dei campionamenti effettuati da Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, che ha monitorato il tratto del corso d’acqua a monte e a valle dell’area interessata dallo smottamento.

I prelievi sono stati eseguiti il 26 marzo 2025, pochi giorni dopo l’ondata di maltempo del 14-15 marzo che ha attivato la frana in una zona lambita dal torrente e contenente rifiuti smaltiti in epoca di raccolta indifferenziata. I tecnici hanno misurato sul posto parametri come temperatura, pH, conducibilità e ossigeno disciolto, senza riscontrare variazioni significative tra i dati rilevati a monte e quelli a valle della frana. Sulle acque è stato poi effettuato un ampio set di analisi chimiche e biologiche per individuare eventuali contaminazioni legate al materiale disperso. Anche in questo caso i risultati sono rassicuranti: non emergono differenze significative tra i punti di campionamento e non si rilevano impatti peggiorativi delle caratteristiche ambientali del corso d’acqua.

I dati ottenuti sono stati inoltre confrontati con quelli del punto di monitoraggio ordinario Mas 849, situato a valle della confluenza con il torrente Veccione e controllato nell’aprile 2024: i valori sono risultati sostanzialmente in linea. Un’ulteriore campagna di prelievi è stata effettuata da Arpat il 7 aprile per rafforzare il quadro conoscitivo, ma le relative analisi sono ancora in corso.

Resta tuttavia evidente l’impatto paesaggistico ed ecosistemico della frana, che ha riportato alla luce numerosi sacchetti di plastica provenienti da una discarica ormai dimenticata.  Un evento che ha colpito profondamente molti frequentatori della zona, spingendo un gruppo di cittadini  innamorati del luogo a reagire con una proposta concreta: candidare il Rio Rovigo come “Luogo del Cuore” del Fai, il Fondo Ambiente Italiana. Obiettivo: mantenere alta l’attenzione sul disastro ambientale e, qualora il sito venisse ufficialmente riconosciuto tra i Luoghi del Cuore, poter accedere a fondi per interventi di bonifica e valorizzazione ambientale.