Firenze, 15 maggio 2024 – Nuova interrogazione al ministero della Salute da parte del presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per approfondire quello che avviene al centro di disforia di genere di Careggi
"In seguito alle criticità emerse dall'ispezione del Ministero della Salute all'ospedale Careggi di Firenze, nate dalle mie interrogazioni sull'uso della triptorelina per il trattamento della disforia di genere nei bambini, è stato rivolto un invito alla Regione Toscana a porre in essere, entro un termine definito, una serie di azioni correttive puntualmente individuate”.
"La Regione – continua Gasparri – è chiamata poi a riferire gli esiti al Dicastero. Sembra però che il Careggi non stia tenendo nel dovuto conto tutte le indicazioni del Ministero e che la somministrazione della triptorelina stia proseguendo anche per i nuovi pazienti con disforia di genere senza le adeguate tutele psicoterapeutiche. Se tutto ciò venisse confermato sarebbe gravissimo. Ho perciò depositato una nuova interrogazione al ministro della Salute per sapere se sia vero e, in caso affermativo, quali siano le ulteriori azioni che il Ministero intende intraprendere per tutelare la salute dei bambini. Chiediamo inoltre di capire se stia proseguendo il monitoraggio di quanto accade al Careggi, perché è indispensabile porre rimedio alle inaccettabili violazioni procedurali che si sono verificate a danno di giovani e giovanissimi".
Istituito tavolo tecnico
Intanto il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un «tavolo tecnico di approfondimento in materia di trattamento della disforia di genere».
Il tavolo è composto da 29 esperti. Nel decreto si prende atto «che alcuni Stati europei, che già da tempo adottavano il predetto farmaco, avendo rilevato importanti criticità, hanno rivisto, del tutto o in parte, i propri protocolli, specie quelli rivolti a minori». Ecco da chi è composto il tavolo (clicca qui)
E ieri, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Robert Giovanni Nisticò, in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera, aveva fatto sapere che “alla luce dei dati scientifici che ad oggi rimangono inconcludenti sul rapporto beneficio-rischio per gli adolescenti con disturbo di disforia di genere, l'Aifa rimane vigile e sensibile all'evoluzione del contesto scientifico internazionale e avvierà una discussione e una rivalutazione sull'inclusione della triptorelina nell'elenco dei medicinali istituiti ai sensi della legge 648 del 1996, di concerto con l'istituendo tavolo del ministero della Salute e con le principali società scientifiche coinvolte, la Società italiana di endocrinologia, la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, e la Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica”.
Aggiungendo che “la scienza è in continua evoluzione e sono necessarie evidenze sperimentali e cliniche più approfondite per supportare l'uso di triptorelina negli adolescenti con disforia di genere".
"Occorre affrontare questo delicato tema con metodo scientifico rigoroso e 'based evidence'", ha sottolineato annunciando che il 23 maggio si terrà l'incontro con tutte le società scientifiche interessate. "Il numero dei soggetti trattati con triptorelina nelle singole regioni in base ai dati ricevuti dall'Aifa per l'anno 2023 è di circa 25 - ha detto Nisticò - E' possibile che questi casi siano sovrastimati per possibili casi di duplicazione anche a fronte di mobilità interregionale. Inoltre non è possibile escludere con certezza che i soggetti identificati siano tutti riferibili alla condizione di disforia di genere".
"L'ospedale Careggi ha trasmesso ad Aifa e alla Regione Toscana su base trimestrale un file complessivo relativo a tutti i pazienti seguiti dalla Struttura dipartimentale di Andrologia, Endocrinologia, Incongruenza di genere e sottoposti a trattamento ormonale, inclusa la triptorelina, e condiviso anche in sede di ispezione ministeriale. La struttura del file non consente una agevole distinzione tra le varie categorie di soggetti, ovvero adolescenti con disforia di genere rispetto ad adulti con percorso transgender o rispetto ad altri soggetti in trattamento per condizioni analoghe. E neppure tra soggetti in carico alla Regione Toscana provenienti da altre regioni. I dati confermavano l'assenza di segnali di sicurezza in seguito ai controlli endocrinologici dell'intero gruppo di pazienti, mentre nessuna informazione era presente in merito alle valutazioni psicologiche o psichiatriche", ha affermato il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco.
"Negli ultimi 3 anni la Regione Toscana non ha inviato ad Aifa il file trimestrale aggregato con i dati di spesa, il file con i monitoraggi clinici suddiviso per l'indicazione. Ciò rende complesso, se non impossibile, identificare correttamente la regione di provenienza dei soggetti inclusi nel file inviato al Careggi - ha rimarcato - Aifa ha costantemente verificato l'assenza di segnali di sicurezza relativi alla triptorelina per il trattamento della disforia di genere. L'ultimo dato aggiornato nella rete di farmacovigilanza elaborato nel mese di aprile 2024, che fotografa la situazione fino a tutto gennaio 2024, non riporta alcuna segnalazione riguardo la triptorelina per la disforia di genere nella fascia d'età 10-18 anni".