Disgelo Giani-Commisso. Pranzo al Viola Park e prove d’intesa. Lavori, attesa sui tempi

Faccia a faccia tra il patron e il governatore dentro la casa dei viola "L’ho trovato in forma e determinato nel sostegno alla Fiorentina". Presto il vertice fra i tecnici del Comune e società sul cronoprogramma.

Disgelo Giani-Commisso. Pranzo al Viola Park e prove d’intesa. Lavori, attesa sui tempi

Rocco Commisso e il dg Alessandro Ferrari durante il recente incontro con la sindaca

Un punto e a capo nei rapporti con il governatore. Il pranzo avvenuto ieri al Viola Park tra il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso e il presidente della Regione, Eugenio Giani cancella le frizioni del passato fra i due. Il tutto rientra nella strategia del prudente disgelo inaugurata fra istituzioni e club dopo la fine della giunta Nardella. L’incontro è durato all’incirca un’ora e mezza e, fondamentalmente, è stato un esercizio di diplomazia fra i due.

Tra Regione e patron viola infatti i rapporti si erano arrugginiti prima dell’inaugurazione del Viola Park: lo stesso Giani non era stato inserito inizialmente nella lista degli ospiti. Adesso il clima sembra essere più sereno.

"Ci tenevo a poterlo incontrare – commenta Giani – ce lo eravamo detti proprio direttamente allo stadio: l’ho trovato in forma, determinato nel sostegno a una Fiorentina che quest’anno ha cambiato allenatore e squadra e ha bisogno un po’ di adattarsi, ma abbiamo visto i passi in avanti fatti nella partita di ieri vinta con la Lazio. Contemporaneamente per me era un fatto importante l’aspetto umano, della cordialità e del buon rapporto con Rocco Commisso che ha segnato la storia del nostro sport, perché il Viola Park è qualcosa di unico che non c’è né in Italia né in Europa".

Ma al di là delle buone maniere c’è dell’altro. Ed è la preoccupazione sempre latente nella società viola che l’affaire del restyling non si concluda in tempi utili e che le risorse mancanti non arrivino in tempo. Le stesse preoccupazioni espresse durante l’incontro in Palazzo Vecchio con la sindaca Sara Funaro e la dirigenza della Fiorentina.

Proprio in quell’occasione la possibilità di giocare nell’impianto del Padovani che avrebbe consentito lo sprint nei lavori del Franchi, è stata scartata dal dg viola, Alessandro Ferrari: "Per noi l’opzione non è percorribile" le sue parole. Per questo il giudizio del patron viola resta sospeso finché, almeno, non avrà sotto gli occhi un cronoprogramma chiaro sulle tempistiche del restyling. Al 30 giugno scorso i lavori erano in uno stato di avanzamento pari al 2,5%. Comune e società potrebbero già incontrarsi questa settimana per mettere nero su bianco il nuovo cronoprogramma, oggi abbozzato solo a metà.

Al momento infatti sembra difficile, se non impossibile, terminare i cantieri a fine 2026, bensì entro il 2028, termine ultimo previsto dal governo. Tutto si giocherà sulla capienza oggi fissata in poco meno di 25mila tifosi (lordi) e che potrebbero scendere a 10mila se si iniziasse a lavorare il Ferrovia senza la Fiesole agibile. L’idea, al momento, sarebbe quella di ultimare e collaudare la nuova Fiesole per poi trasferirci chi oggi guarda le partita dalla Ferrovia, così da dare poi il via al secondo lotto. I buoni rapporti con Regione (che non ha competenze in materia) e Comune, per Commisso, restano quindi con la condizionale. A parlare saranno le date che Palazzo Vecchio sottoporrà alla società.

cla.cap