Il distributore impazzito, diesel al posto della benzina: in 52 chiedono i danni

Firenze, primo atto della richiesta di risarcimento avviata dagli automobilisti che si sono riforniti alla Shell di viale Europa e hanno avuto problemi al motore

Un distributore di benzina (Foto archivio Ansa)

Un distributore di benzina (Foto archivio Ansa)

Firenze, 2 settembre 2024 – Cinquantadue veicoli danneggiati e altrettanti proprietari costretti a sborsare somme anche di 500 euro per ripulire serbatoio e motore.

L’avvocato Antonio Olmi ha depositato in questi giorni i primi atti della class action nei confronti del distributore Shell di viale Europa, dalle cui pompe, in pieno agosto, è cominciato incredibilmente a sgorgare gasolio anziché benzina.

Il risultato è che chi intendeva fare rifornimento di “verde“, ha invece immesso il diesel, con inevitabili problemi al motore: singhiozzi, difficoltà a reggere il minimo, spegnimenti.

Problemi comuni per i 52 che adesso si sono rivolti al legale, anche se, fondamentale, è stato il gruppo social “Sei di Gavinana se...“ per ritrovarsi, radunarsi, confrontarsi: qui le persone hanno condiviso le proprie perplessità per l’inconveniente al proprio mezzo sorto proprio dopo la sosta in quel distributore e hanno deciso di muoversi tutti assieme.

I rifornimenti alla pompa “impazzita“, a scorrere la lista dei “denuncianti“, si collocano tra il 22 e il 25 agosto, periodo in cui la stazione di servizio di viale Europa è incappata in un problema tecnico - indipendente dalla propria volontà - che ha “invertito“ i prodotti nelle cisterne sotterranee.

Potrebbe essere stato un errore di chi ha riempito il “magazzino“ del carburante, oppure un problema del sistema operativo.

Nessuna volontà di ingannare gli utenti, lo ribadiamo. Ma nonostante la buona fede dei gestori del distributore, è acclarato che danni e disagi sono stati diffusi. E ora anche “certificati“.

Per qualcuno, a leggere le conversazioni nella chat social, non c’è stata solo la spesa per la riparazione della macchina, ma, con il mezzo in panne, sono saltate perfino le vacanze.

“Le operazioni di verifica del danno per taluni sono ancora in corso, pertanto la quantificazione del danno complessivo di tutti i miei assistiti è tuttora in essere - spiega l’avvocato Olmi -. Infatti, per alcuni dei miei clienti la vettura si è fermata in autostrada ed è stato necessario l’intervento del carro-attrezzi e l’ausilio di una vettura sostitutiva prima delle riparazioni”.

E la class action potrebbe essere ancora più estesa, se altre persone si aggregheranno oppure decideranno di richiedere un risarcimento “in proprio“.

E’ necessario documentare il rifornimento e dimostrare anche il danno patito, con la fattura del meccanico in cui sia descritto il problema.

Dal canto suo, l’avvocato Olmi ha chiesto ai gestori della Shell di viale Europa di congelare le immagini delle telecamere di videosorveglianza e di campionare la benzina presente nella cisterna nella seconda metà di agosto.

ste.bro.